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SpecialeMaritain, profeta di se stessoRicordare che il 28 aprile 1973 il maggiore filosofo cattolico del nostro tempo, Jacques Maritain muore, solo e povero, a Tolosa, dove si era ritirato nelle baracche dei Piccoli Fratelli di Gesù, dopo la morte nel 1960 della moglie Raïssa Oumançoff, con la quale aveva condiviso, nell’amore e nella sofferenza, battaglie culturali e politiche in Europa e in America, non è una commemorazione storica, ma un annuncio profetico.
Un vento nuovo e un sogno anticoMi piace pensare che ci siano stati due conclavi. Uno nella Cappella Sistina, dove si sono riuniti i 115 cardinali, l’altro in Paradiso, dove si sono dati appuntamento i cardinali che là abitano. Di questi non ci è dato di sapere il numero, ma abbiamo sicuri motivi di pensare che fra loro ci fosse un cardinale arrivato da non molto, il cardinale Carlo Maria Martini, che di papa Francesco era amico.
Sorge: così un gesuita può diventare un Papa«Noi gesuiti non possiamo diventare né monsignori, né vescovi, infatti facciamo voto di rifiutare ogni dignità ecclesiastica. Tanto meno, dunque, era prevedibile che un gesuita divenisse Papa. Ovviamente, capita ogni tanto che i Papi facciano vescovo o cardinale qualche gesuita, com'è avvenuto, per esempio, con il card. Martini. Ma, in questi casi, il Sommo Pontefice deve sospendere le nostre Costituzioni. E il Papa certamente lo può fare».
I tedeschi si aspettano una riforma religiosaIn prima pagina la «Süddeutsche Zeitung», uno dei più autorevoli giornali tedeschi, pubblica un ritratto di san Francesco, con il titolo «Der Rebell Gottes», il ribelle di Dio. E dedica tutta la seconda pagina al santo d’Assisi, alla sua vita, e al suo significato nel nostro mondo quotidiano.
Piemontese di origini e gesuita
Nosiglia: una scelta che suscita molta gioiaNon è facile esprimere a parole la mia più intensa gioia e il rendimento di grazie al Signore, che, a nome di tutta la comunità diocesana, provo per l’elezione di papa Francesco che i cardinali hanno scelto, sotto la guida dello Spirito Santo, e che suscita in tutti noi un senso profondo di fiducia nel cammino della Chiesa, per il suo futuro nella storia del nostro tempo.
L'eredità da salvare: l'unità ecclesiale
La Chiesa e la Rete: nuova vita
Benedetto e il "suo" Concilio
Un gesto che interroga sull'avvenire del PapatoLa rinuncia al pontificato di Benedetto XVI apre questioni sicuramente inedite nella storia del cristianesimo e, allo stesso tempo, sollecita una riflessione serrata sulla situazione attuale della Chiesa cattolica.
"Rinuncio con piena libertà"«Non vi ho convocato solo per questo». Le parole del Papa nella Sala del Concistoro, lunedì 11 febbraio, fanno sussultare alcuni dei cardinali che erano lì per tre canonizzazioni di beati, fra cui i martiri di Otranto. «Ma», prosegue il Papa nel latino ufficiale e semplice della Chiesa, «anche per comunicarvi una decisone di grande importanza per la vita della Chiesa».
La fragilità confessata lo fa grandeNon c’è voluto molto perché la notizia delle dimissioni di papa Benedetto XVI fosse rilanciata da tutte le agenzie di stampa, dai quotidiani on line e dalle redazioni televisive. Dopo solo poche ore era possibile trovare su youtube il video delle dimissioni, e ascoltare il suo annuncio, pronunciato in latino. Una voce pacata, ma consapevole della gravità di ciò che stava dicendo.
Il rispetto della sua Germania«Un addio grande, tragico, bello», questa la sintesi del quotidiano «Die Welt». «E alla fine ha dunque mostrato grandezza», commenta a sua volta il settimanale «Der Spiegel». La Germania ha ritrovato il suo Benedikt.
Dossetti, l'indimenticabileProfessorino, «comunistello di sacrestia», leader carismatico, cattolico integrista, politico lungimirante, riformatore visionario: la vicenda politica di Giuseppe Dossetti ha suscitato in passato appassionati e contrapposti giudizi da parte dei suoi sostenitori e dei detrattori, tanto da lasciare un’immagine deformata di questo protagonista dell’Italia del Novecento.
Natale 1946, "il nostro tempo"Crisi economica preoccupante, tensioni all’interno dei partiti, casi di corruzione nella pubblica amministrazione, conflitti armati sull’altra sponda del Mediterraneo: l’autunno del 1946 portava ancora i segni della guerra da poco terminata e, a Torino, un gruppo di cattolici, preti e laici, si propose di pubblicare un nuovo giornale per dare voce alle discussioni che animavano la Chiesa e per intervenire sulle questioni più urgenti dell’attualità.
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