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CulturaGuido Galli un eroe involontarioLa lettura del libro «Aula 309» scritto da Renzo Agasso (Sironi editore, pp. 205, euro 16,00) non è facile da sintetizzare per chi voglia recensirlo. Il motivo è semplice: l’autore è uno, ma i coautori sono molti, ciascuno con il suo stile, i suoi ricordi, le sue emozioni, attraverso i quali Agasso ha saputo dipanare un filo rosso comune, in un concerto perfetto.
Ricordi di mondi scomparsiGyula Krudy (1878-1933) è lo scrittore ungherese più celebre dell’inizio del Novecento. Erede di Jokai e Mikszath, recuperò la lezione di Zola, Turgenev e Dickens rivelando una fertile vena narrativa. Scrisse un centinaio tra romanzi e racconti, non tutti di grande rilievo.
Essere credenti oggiPuò stupire, intrigare o, addirittura, scandalizzare. Eppure non è altro che il metodo di ricerca proposto dall’eminente gesuita Michel de Certeau. Si tratta del “bracconaggio”, ossia l’assumere una posizione di forte curiosità che sappia cogliere, all’interno di una lettura attenta, frammenti utili su cui riflettere, materiali che possano tornare utili per costruzioni riciclabili.
Israel un grande anche luiIsrael Joshua Singer (1893-1944) e il più celebre fratello minore Isaac Bashevis Singer (1904-1991), premio Nobel nel 1978, figli e nipoti di rabbini, furono i più grandi scrittori polacchi di lingua yiddish. Israel, attratto e poi deluso dalla rivoluzione bolscevica, negli anni Venti pubblica a Varsavia racconti di taglio impressionista e naturalistico.
Enzo Bianchi: è essenziale dare fiduciaUna disputatio dal sapore medievale e una lectio salutare per i nostri giorni sfiduciati. Interrogativi spiazzanti sul “lavoro” di Babbo Natale. Una macchina da presa puntata sulla Creazione. Il volto sapiente e aperto dell’islam italiano. E i dati sorprendenti del nuovo censimento delle “religioni organizzate” nel nostro Paese. È quanto abbiamo trovato percorrendo il filone religioso e spirituale del Salone del libro 2013.
Donare alle cose la vitaChiamare la morte, come fece Antonia Pozzi fin da giovanissima, può sembrare una sorte fatidica, un destino segnato e lugubre, una precoce intuizione negativa. In lei, come sottolinea un esperto quale Eugenio Borgna, parlando della categoria clinica e psicopatologica di suicidalità cronica, bisogna considerare che «le sue radici possono essere quelle che nascono da una condizione depressiva e talora inarrestabili». Radici che la portarono al suicidio il 3 dicembre 1938.
La coca domina il mondoQuattrocentoquaranta pagine. Diciannove capitoli. Sette sottocapitoli intitolati sempre con la parola «Coca», uno dei quali, di quattro pagine e mezza, in forma di poesia. E’ l’ultimo libro di Roberto Saviano, «ZeroZeroZero», edito da Feltrinelli per le serie Narratori (euro 18,00).
L'ultimo congedo di TabucchiAntonio Tabucchi è morto a Lisbona, la città dei suoi sogni, il 25 marzo 2012, ed è stato sepolto al cimitero dos Prazeres (dei Piaceri) nel settore dei Letterati. Ed è qui, mentre si celebra il suo funerale, che inizia «Mi riconosci» (Feltrinelli, pp. 143, euro 12,00) di Andrea Bajani, la storia di un’amicizia tra uno scrittore maturo e uno più giovane nata dalla letteratura e alimentata dalle idee sulla scrittura.
Quale dei due ha copiato?Chi ha copiato chi? Un “giallo” nel “giallo”, un caso di plagio spettacolare tra due classici della letteratura dell’Ottocento, Edgar Allan Poe e Alexandre Dumas. A scoprirlo è stato Ugo Cundari, che nell’archivio di una biblioteca napoletana ha rinvenuto un lungo racconto di Dumas, «L’assassinio di rue Saint-Roch», pubblicato a puntate su «L’Indipendente», quotidiano da lui fondato a Napoli con l’appoggio di Garibaldi, tra il 28 dicembre 1860 e l’8 gennaio 1861, e ora edito da Baldini Castoldi Dalai (pp.111, euro 12,90).
L'officina linguistica di BeccariaC’è un motivo dominante e fortemente simbolico che determina la natura e la struttura del nuovo libro di Gian Luigi Beccaria («Alti su di me. Maestri e metodi, testi e ricordi», Einaudi, pp. 269, euro 22,00) ed è quello del doppio registro, di un Giano bifronte che guarda tempi diversi dell’esistenza, come fossero una serie di porte che portano nella direzione di un possibile futuro per la vita e per la letteratura.
Padri e figli in dialogoQuello del rapporto fra i figli e il padre è un tema talmente centrale della vita di ogni persona che la letteratura, specchio e riflesso dell’esistenza, non ha potuto fare a meno di occuparsene. Qualcuno si è spinto a dire che l’intera tradizione culturale non è altro che una infinita rielaborazione di tale rapporto. A conferma di tali affermazioni, vale la pena segnalare alcuni testi usciti di recente che tornano su questa insuperabile questione, spesso con esiti apprezzabili.
Padri e figli in dialogoQuello del rapporto fra i figli e il padre è un tema talmente centrale della vita di ogni persona che la letteratura, specchio e riflesso dell’esistenza, non ha potuto fare a meno di occuparsene. Qualcuno si è spinto a dire che l’intera tradizione culturale non è altro che una infinita rielaborazione di tale rapporto. A conferma di tali affermazioni, vale la pena segnalare alcuni testi usciti di recente che tornano su questa insuperabile questione, spesso con esiti apprezzabili.
Scrittura come giocoPer ricordare i trent’anni dalla morte di Georges Perec (1936-1982), nato da una famiglia di ebrei polacchi uccisi durante la guerra, l’anno scorso le Editions du Seuil hanno pubblicato il suo primo romanzo,«Le Condottière», rifiutato da Gallimard nel 1960. Per gli appassionati dello scrittore francese, funambolo creatore di giochi combinatori e linguistici, è ora possibile leggerlo anche in italiano, ottimamente tradotto da Ernesto Ferrero.
La falena che tutto bruciava«Nel silenzio de le tristi nevi/come rosa sbocciasti»: con soli due versi Ada Negri canta Marie Bashkirtseff, nata a Gavronzi, in Ucraina, il 24 novembre 1858, in una piccola famiglia nobile di provincia in cui riceve un'istruzione francese.
Sempre meno lettori«Un tempo l’ignorante si vergognava della propria ignoranza. Oggi quasi se ne vanta, e comunque la sbandiera arrogantemente». Parole profetiche, scritte da Giovanni Arpino sulle pagine di questo giornale nel lontano 1985, e diventate attualissime.
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