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ArteL'Apocalisse nei disegni di Nani TedeschiNon è facile tradurre in immagini, in figure disegnate o dipinte, la Parola di Dio, che trascende ogni pensiero; ad essa si addice meglio la musica, che nella sua fluida evanescenza può suscitare emozioni e sentimenti, senza concretizzare in figure definite le parole veicolate. In particolare è difficile confrontarsi con i libri profetici della Bibbia le cui narrazioni simboliche usano immagini e hanno significati che trascendono i contenuti in cui si esprimono, ma in certo qual senso già li definiscono, senza esaurirne la intelligibilità.
Ritratti di carattereÈ un evento eccezionale potere avere a Pinerolo (To), al Castello di Miradolo, fino al 16 giugno, in una mostra titolata «Il volto e l’anima», ben otto ritratti eseguiti da Tiziano Vecellio (1480-1576), il più importante artista veneto.
Il Re e l'ArchitettoDall'odierna Torino postindustriale, in un gioco di memoria storica proviamo a trasferirci nella città del tardo Settecento, precisamente nell'anno 1781: mentre in Francia si facevano le "prove" della rivoluzione e nell'America del Nord con la vittoria di Yorktown i ribelli conquistavano l'indipendenza dalla monarchia inglese, nel Piemonte sabaudo la monarchia assoluta era ancora una realtà stabile, in via di rafforzamento; d'altra parte solo nei primi decenni del secolo il Ducato dei Savoia era salito al rango di Regno con Vittorio Amedeo II, re prima di Sicilia, poi di Sardegna.
Tota e la seduzione del coloreQual è il contributo che la Puglia e in generale il Sud ha dato all’arte italiana? Non è facile rispondere a questa domanda, se si tiene conto solo delle poche pagine che riservano i manuali di storia dell’arte al Sud. Per questo la Pinacoteca provinciale di Bari «Corrado Giaquinto» persegue da alcuni anni una politica di ricerca e di recupero di artisti pugliesi che sono stati attivi nella regione. In quest’ottica va inquadrata la mostra «La seduzione della pittura. Riccardo Tota (1899-1998) tra Andria, Roma e Napoli», aperta fino al 30 aprile.
Musei diocesani: tesori da scoprireLi hanno definiti «invisibili», «ignorati», «cancellati». Sono gli oltre mille musei ecclesiastici, cioè diocesani, di cattedrali, di chiese, di confraternite, disseminati in tutta la Penisola. Con splendide opere d’arte sacra e raccolte archeologiche, missionarie, etnografiche. Spesso ospitati in palazzi tra i più belli d’Italia.
L'imperatore Costantino e il tempo della tolleranza«Noi dunque Costantino Augusto e Licinio Augusto abbiamo ritenuto di accordare ai cristiani e a tutti gli altri la libertà di seguire la religione che ciascuno crede, affinchè la divinità che sta in cielo, qualunque essa sia, a noi e a tutti i nostri sudditi dia pace e prosperità». Con queste parole l’Editto di Costantino, detto anche «Editto di Milano», nel 313 d.C. inaugura la storia di tolleranza verso i cristiani e la creazione di un’identità: quella della modernità occidentale che riconosce nel chrismon ( un simbolo grafico che univa le due lettere iniziali greche del nome di Cristo) il segno della Verità. Milano ricorda i 1700 anni dell’emanazione dell’Editto con la grande mostra «Costantino 313 d.C.» aperta fino al 17 marzo a Palazzo Reale.
La Bibbia "ritornata"Una storia a lieto fine. Protagonista un’antica Bibbia, preziosissima, 510 pagine scritte e miniate a Parigi tra il 1240 e il 1250. Prima trafugata dall’Archivio della diocesi di Torino e poi restituita nelle mani del vescovo, l’allora cardinale Giovanni Saldarini. Sullo sfondo un’indagine del Nucleo dei carabinieri Tutela del patrimonio culturale di Monza, che hanno ricollegato il filo delle indagini condotte negli anni Novanta. Mercoledì 13 febbraio per la prima volta quel preziosissimo Codice miniato del XIII secolo viene presentata al pubblico. Un evento eccezionale, per un’opera unica. Un vero e proprio tesoro, che torna finalmente nel suo Archivio.
L'inferno del lager nei volti dei prigionieriLa mostra «Disegni di prigionia. Luigi Carluccio. 1943-1944-1945» allestita in questi giorni al «Museo diffuso della Resistenza, della deportazione, della guerra, dei diritti e della libertà» di Torino si può a buon diritto considerare «espressione della società civile» per la passione con cui è stata prodotta e allestita da organizzatori e collaboratori, per i valori che comunica, per il personaggio che ne è protagonista, per lo stile sobrio di comunicazione.
"Storia d'amore" fra un imprenditore e l'AlighieriPer comprendere il motivo per cui dopo sette secoli Dante continua a essere letto nelle piazze o nelle corti medievali, bisogna ritornare là, a ritroso nel tempo, quando erano ancora pochi coloro che potevano accedere ai testi scritti e le opere circolavano solo grazie alle penne e ai pennini dei copisti.
Lo splendore dell'Impero da Traiano a marco Aurelio
Nei secoli II e III dopo Cristo regnarono a Roma quattro grandi imperatori: Traiano, Adriano, Antonino Pio e Marco Aurelio. Quasi tutti avevano origine da famiglie italiche radicate nel tempo in varie regioni dell’impero (la Spagna per Traiano e Adriano e la Gallia per Antonino Pio). Il loro regno si dispiegò tra il 98 e il 180 d.C, e la novità fu che in gran parte furono designati per adozione, scelti alla guida dello Stato non per diritto di nascita ma in virtù delle loro straordinarie qualità personali.
Il volto di Maria rivisto dall'arte contemporaneaL’opera d’arte è la soggettività che si realizza nell’oggettività della materia, nei suoni come la musica, nei gesti come la danza, nei colori come la pittura, ma conoscere la soggettività di un artista non è cosa facile, perché noi la conosciamo attraverso l’oggettività della sua opera. Questa non ha valore e significato solo per l’intenzionalità creativa di chi l’ha prodotta, ma anche per se stessa ed in un certo senso viene ricreata nella fruizione di chi l’ammira. Ascoltare una sinfonia di Beethoven diretta da Abbado è diverso da ascoltarla diretta da Muti.
Le icone "miracolose" della Città eternaQuello che balza alla vista in apertura della mostra «Tavole miracolose. Icone medievali di Roma e del Lazio di proprietà del Fondo edifici di culto», per l’alone misterioso e il senso di un messaggio che pare venga da un altrove, è la grande icona della metà del VI secolo d.C. Si tratta dell’«Imago antiqua» di santa Maria Nova al Foro Romano: la Vergine che tiene in braccio il Bambino.
L'umanesimo di Carrà
La mostra antologica di Carlo Carrà (1881-1966) che la Fondazione Ferrero presenta ad Alba fino al 27 gennaio 2013, grazie alla scelta delle opere e l’impianto espositivo cronologico permette di seguire, attraverso un protagonista capace di confrontarsi con i grandi maestri del suo tempo, tutti i movimenti che si sono susseguiti nel Novecento (dal divisionismo al futurismo, dalla metafisica al realismo magico, dal ritorno al classicismo all’affermarsi dei «valori plastici»), anche se i due poli di riferimento del suo percorso narrativo sono il futurismo e la metafisica.
La Cappella del Guarini riaprirà fra due anni
I torinesi riavranno la «loro» Cappella della Sindone. I lavori di restauro alla Cupola del Guarini, devastata da un incendio nel 1997, termineranno fra due anni, il 30 aprile 2014. I marmi saranno sostituiti e la struttura portante consolidata: le cave della Val Soriana e delle Alpi Apuane verranno in soccorso dello storico, ma raro marmo nero di Frabosa. Rimarginate le ferite, quel gioiello di architettura che continua a «sfidare le logiche della gravità» è davvero a un passo dalla riapertura.
I Papi della memoria
Tema di questa bella piccola mostra che si tiene a Castel Sant’Angelo sono i rapporti fra arte, cultura e papato lungo i sette secoli compresi fra il 1300, anno del primo Giubileo indetto da Bonifacio VIII, e l’ultimo dell’anno 2000.
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