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Prima paginaLe urgenze e i valori irrinunciabiliL’entrata a pieno titolo del professor Monti nell’agone politico sta fortemente influenzando la fase pre-elettorale e pone interrogativi sul dopo elezioni, tanto nel caso di un suo successo quanto in quello della mancata riuscita della sua scelta, indubbiamente coraggiosa.
Natale, la pace e noi«La pace non è un sogno, non è un’utopia: è possibile». Questo il grido di incoraggiamento e di ottimismo che Benedetto XVI lancia, nell’imminenza del Natale, nel cuore del suo ampio e articolato Messaggio per la Giornata della pace che si celebra il primo giorno del nuovo anno, che di per sé apre alla speranza.
Il futuro di Monti fra i dubbi cattoliciDopo il tentativo da parte di Silvio Berlusconi di rientrare in campo e la risposta chiara e inequivocabile, fino allo sgarbo, da parte del Partito popolare europeo, che gli ha preferito il Presidente del Consiglio, Mario Monti, il quadro politico italiano sembra complicarsi.
Il Presidente non si intercettaNe avevamo parlato in settembre, quando era “esploso” il caso: le intercettazioni “casuali” (così è stato detto) delle conversazioni del Presidente della Repubblica nel quadro delle indagini palermitane sui rapporti fra mafia e politica, tra pezzi di Stato e criminalità organizzata nei primi anni Novanta del secolo scorso non potevano essere registrate, né tantomeno trascritte e, comunque, una volta (diciamo così: erroneamente) trascritte dovevano essere immediatamente distrutte, secondo l’art. 271 del codice procedura penale.
E a febbraio le elezioniIl premier tecnico Mario Monti compie un gesto di alta politica. Sale al Quirinale e annuncia a Giorgio Napolitano le dimissioni, «irrevocabili» del governo subito dopo l’approvazione della legge di stabilità, indispensabile per evitare l’esercizio provvisorio.
La politica sulla strada dell'assurdoA essere precisi e onesti è bene ricordare, a questo punto della crisi politica del Paese, che «il nostro tempo» è un settimanale cattolico. In quanto tale, deve innanzitutto tener conto del giudizio che la Chiesa ha dato finora su quella crisi.
Sulla produttività intesa da sostenereL’accordo sulla produttività, raggiunto tra governo e parti sociali, assume particolare importanza ai fini della promozione della desiderata e più volte invocata crescita. Nei commenti che ne sono seguiti sui diversi quotidiani, sono apparsi grafici ben noti a chi da anni studia il fenomeno e più volte inutilmente segnalati a quanti avrebbero dovuto tenerne conto.
Primarie e dopoLe primarie del centro-sinistra, con la coda del ballottaggio, in programma domenica 2 dicembre, tra il segretario del Pd, Pierluigi Bersani e il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, fuori da certi toni retorici ascoltati in qualche commento (specie quando senza attendere i dati ufficiali si è “sparata” la cifra di quattro milioni di elettori, vicinissima al record toccato dalla consultazione che incoronò Romano Prodi), sono state un momento alto di partecipazione popolare, in un confronto tra i cinque candidati certamente aspro ma anche carico di passione.
Palestina: l'infinito muro contro muro
Come dare fuoco a una polveriera. Questo rischia di essere l’azione militare di Israele contro la Striscia di Gaza, iniziata con il lancio di un razzo “chirurgico” contro Ahmed al-Jabari, capo del braccio armato di Hamas.
L'allarme del Papa in Siria
«Potrebbe essere troppo tardi». Il Papa lancia l’allarme per la Siria, minaccia non solo per i popoli confinanti, da Israele alla Turchia, dall’Egitto al Libano, ma per il mondo intero. Una spina nel cuore per chi predica e ama la pace, per i cattolici e i cristiani.
Nelle mani degli UsaI recenti esercizi previsionali, resi pubblici dall’Unione europea, dalla Bce e, per l’Italia, dall’Istat, sono apparsi particolarmente negativi in quanto stimano, per il nostro Paese, una variazione negativa del Pil anche nel prossimo anno, dopo un 2012 che dovrebbe chiudersi con una caduta produttiva compresa tra il 2,2 e il 2,4 per cento.
La crescita: sintomi e condizioni
Il dato delle elezioni siciliane ha dato conferma di quella che era ormai più che un’impressione, ovvero della sfiducia più che della disaffezione degli elettori nei confronti dei potenziali governanti; sfiducia alimentata dalla convinzione che chiunque venisse eletto avrebbe finito col fare più o meno le stesse cose senza generare davvero condizioni di progresso e di miglior benessere per tutti.
Obama i suoi sogni e il mondo
Nel suo discorso di ringraziamento agli elettori che gli hanno assicurato altri quattro anni di presidenza degli Stati Uniti, Barack Obama ha parlato di un’America «generosa, compassionevole e tollerante», unita, consapevole dei suoi problemi, ma anche orgogliosa dei suoi sogni; e Mitt Romney, nell’accettare la sconfitta dal palco repubblicano di Boston, ha detto di «pregare» perché il vincitore «abbia successo».
Il 3 per cento sui ricchi imposta-fantasma
Si poteva certamente prevedere che con l’approssimarsi della fine della legislatura e l’avvio della campagna elettorale il cammino del governo tecnico si sarebbe fatto difficile, e che le forze politiche avrebbero cercato, per motivi legati alla cattura del consenso, di distinguersi sempre più dai provvedimenti dell’esecutivo.
Il terremoto siciliano e Berlusconi
Una diserzione di massa dalle urne. L’elezione di Rosario Crocetta, già sindaco di Gela e deputato europeo, a governatore della Sicilia, ma con poco più del 30 per cento dei voti confluiti sul candidato della coalizione Partito democratico-Unione di centro.
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