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Prima paginaLa difficile strada per riavere crescitaI programmi dei politici la contemplano, alcuni la intravvedono, altri la rinviano, non pochi hanno smesso di sperarvi: «crescita» è la parola ricorsa più di frequente nell’ultimo biennio; addirittura inflazionata nell’ultimo scorcio d’anno. La frequenza nel nominarla è di per sé indice di quanto essa sia necessaria e come tale desiderabile, quale via necessaria per creare nuovi posti di lavoro e riportare benessere in una società fortemente segnata da una crisi che sembra essere senza termine.
Europa, i sì e i noMentre in diversi Paesi dell’Ue ferve l’iconoclastia anti-euro, e Beppe Grillo lancia davanti a quarantamila cittadini in una piazza di Genova (vedi a pagina 2) la proposta di un referendum per l’uscita dell’Italia dalla moneta unica, ecco che in Ucraina scoppia la protesta di decine di migliaia di persone nella capitale Kiev e in altre città, contro la decisione del governo, “succube” della Russia di Putin, di bloccare il negoziato in corso la settimana scorsa a Vilnius, in Lituania, con l’Unione europea a proposito del Trattato di associazione di libero scambio fra l’Ovest democratico e l’Est già comunista del Vecchio contenente: un patto proposto a sei Nazioni uscite 25 anni fa dall’Urss, ma finora accettato soltanto da Moldavia e Georgia.
E il Papa pensa alla TerrasantaE anche il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha varcato l’Arco delle Campane, è salito ai piani alti del Palazzo apostolico per un incontro con papa Francesco e un altro tassello è stato posto sul difficile e faticoso sentiero della ricerca della pace in Medio Oriente, che può ricevere un’accelerazione da un preliminare accordo tra lo Stato d’Israele e la Palestina.
Il Vangelo è per tuttiLa fede e la pace, doni di Dio, impegno e conquista dell’uomo. Un binomio inscindibile attorno al quale hanno ruotato gli eventi di due giorni in Vaticano, la domenica con la conclusione dell’Anno della Fede e lunedì il colloquio con il Presidente della Russia, Vladimir Putin.
La famiglia va salvataInutile nasconderlo: quello della famiglia e delle leggi che mirano a introdurre nuovi diritti per le persone omosessuali è diventato un terreno minato. Le contestazioni di attivisti omosessuali a proposito di un ciclo d'incontri organizzato dall'Istituto Faà di Bruno a Torino non sono un caso isolato.
Privatizzare? Resta un sognoIl lettore avrà potuto osservare nelle note di commento pubblicate negli ultimi mesi su «il nostro tempo» un atteggiamento, da parte di chi scrive, positivo nei confronti dell’operato del governo delle “larghe intese”. Giudizio motivato dalla dichiarata vocazione europea dell’esecutivo e dall’importanza della stabilità politica per garantire ai mercati uno scenario favorevole a una graduale riduzione del premio di rischio sui titoli sovrani della Repubblica e quindi della spesa per interessi pagata sulla montagna del debito pubblico.
Da Roma al mondoIdea straordinaria, scena imprevedibile e imprevista, quella di domenica 17 all’Angelus, con papa Francesco che dalla finestra del Palazzo apostolico mostra ai fedeli sulla piazza una scatoletta con impresso il cuore e dice che è una medicina. «Il Papa è farmacista, adesso?», si domanda da sé, interpretando l’interrogativo della gente.
I giornali cattolici presenza da vivereDa duemila anni noi abbiamo una sola notizia da comunicare. Sempre quella: che il Signore Gesù è morto e risorto per offrire a tutti gli uomini, in tutto il mondo, in tutti i tempi, una proposta di vita che dà senso all'esistenza, che è in grado di renderci davvero, e profondamente, felici. Quando diciamo «noi» diciamo la Chiesa: una catena ininterrotta che comincia con Maria Maddalena, di fronte a una tomba vuota. Da allora la notizia della risurrezione, della sconfitta della morte, non è scritta nei libri ma è diventata vita vissuta per miliardi di persone, fino a noi.
La politica fra le cifre e le paroleL’unica cosa sulla cui validità non si discute in politica sono le cifre. Guardiamo le più recenti. Il voto in Basilicata per il rinnovo del Consiglio regionale: si è recato alle urne solo il 47,62 per cento dei 571.165 aventi diritto. Ha vinto il candidato del Partito democratico Marcello Pittella con il 60 per cento dei suffragi. Il Pd è arrivato al 25,05, con appena lo 0,6 per cento in meno rispetto alle elezioni politiche del febbraio scorso; il tonfo più forte è stato sofferto dal Movimento 5 Stelle, passato dal 24 al 7 per cento, mentre il Pdl (non ancora diviso nelle liste locali fra Forza Italia e Nuovo centrodestra) è sceso in pochi mesi dal 19,4 al 13 per cento.
Un fatale novembre per l'ItaliaI lettori ci scuseranno se per la millesima volta l’editoriale della politica italiana su «il nostro tempo» è dedicato a una sola persona. Si sa bene chi: il leader del centro-destra, che questo sabato 16 novembre del tristissimo 2013 ha convocato e apre a Roma il Consiglio nazionale del Popolo della libertà, con l’unico scopo di cambiare il nome di quel partito e ridargli quello di Forza Italia (dismesso improvvisamente anni fa a Milano sul predellino di un’automobile).
I corrotti che sporcano il VangeloPapa Francesco accolto con tutti gli onori di Capo di Stato nel Palazzo del Quirinale, l’alta sede della Presidenza della Repubblica, la sintesi del potere politico nazionale. Nessun rimpianto o nostalgia da parte di Francesco per quel potere temporale dei Pontefici, definitivamente abbandonato 150 anni fa dopo la “breccia di Porta Pia”.
La stabilità e le troppe incertezzeA nostra memoria, non c’é mai stato, nella storia italiana del secondo dopoguerra, un momento di così generale e grave incertezza, sia politica che economica e sociale. Il pessimismo è la nota ricorrente negli editoriali dei quotidiani normalmente e formalmente “indipendenti”.
Francesco e le folleCarceri: problema caldo in Italia. Disoccupazione, crisi economica, migrazioni, instabilità affettiva e smarrimento delle famiglie: drammi italiani, europei, globali. Siria: nodo mondiale.
Tra spioni e spiati. Non solo in UsaÈ bufera sugli Stati Uniti, con un nuovo e dirompente capitolo dello scandalo Datagate,che aggrava i termini della questione e getta nell’imbarazzo Washington. E stavolta la faccenda si inasprisce in maniera assolutamente inusuale, con toni che, sebbene gestiti con canali diplomatici e istituzionali, lasciano trasparire un forte attrito fra l’Amministrazione Usa e buona parte del resto del mondo, Germania e Francia in testa.
Cosa serve (e cosa no) all'ItaliaNon capita tanto spesso che un Paese come l’Italia sia al centro di una lunga, incessante serie di dolorose, inquietanti, talvolta tragiche contemporanee casualità, come accade da alcune settimane. Facciamone un rapido elenco. Cominciamo dal “caso Priebke”. L’ex capitano delle SS concentrate nel Comando di Roma in via Tasso negli anni di guerra a fianco della Germania di Hitler, aveva compiuto da poco cent’anni e si poteva e si doveva aspettarne presto o tardi la morte. Condannato all’ergastolo nel 1998 al termine di due anni di processi sotto l’accusa di aver organizzato e preso parte alla strage delle Fosse Ardeatine, viveva da allora agli arresti domiciliari (peraltro molto poco osservati) in casa del suo avvocato difensore, Paolo Giachini.
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