Prima pagina

La storia capovolta

E’ addirittura incredibile che la pubblicazione di un libro, «Ammazziamo il gattopardo», scritto da un giornalista inglese, Alan Friedman, abbia suscitato per ventiquattr’ore, lunedì scorso, un tumulto di reazioni, pro e contro, per delle “rivelazioni” del tutto scontate e anche ben note a chiunque abbia vissuto dentro l’infinito chiacchiericcio della politica italiana soprattutto negli anni nefasti del berlusconismo (e del suo “anti”).

Industrie: le colpe sono di tutti

Come s’è potuto vedere la scorsa settimana a proposito del riposizionamento globale del Gruppo Fiat–Chrysler, la grande recessione ha profondamente rimodellato la struttura dell’industria manifatturiera italiana, e non consente di escludere la possibilità di un effetto permanente di desertificazione su un sistema che in cinque anni ha perso un quarto della sua produzione. Ragionare sulle possibilità offerte dall’attuale, debole ripresa, può essere per certi versi fuorviante, perché il problema è tutt’altro che congiunturale.

Accuse alla Chiesa che sa rispondere

Un anno dalla rinuncia al papato di Benedetto XVI e il mondo apprezza sempre più in tutto il suo valore un atto pressoché unico nella storia. Una decisione “voluta” da Dio, confida oggi il Papa emerito che si è ritirato in preghiera dentro le mura vaticane, senza interferire minimamente col suo successore. Le cronache rendono omaggio al suo coraggio, alla sua straordinaria decisione. Lo choc iniziale lasciò il posto alla comprensione, alla solidarietà, all’affetto per il vecchio Pontefice fiaccato, ma non domo, dagli scandali dei preti pedofili, dalle congiure e dai tradimenti dei suoi collaboratori. In una parola da quella vicenda che va sotto il nome di Vatileaks.

Scuola e famiglia

I vescovi italiani indicono un evento straordinario, una sorta di protesta silenziosa, un raduno di preghiera in piazza San Pietro il 10 maggio, con l’assenso e la partecipazione del Papa, per difendere le scuole cattoliche dal rischio chiusura, la libertà della cultura e dell’educazione. E’ una delle iniziative dell’episcopato contro la crisi. «L’Italia non è una palude fangosa dove tutto è insidia, sospetto, raggiro e corruzione. No». Anche «la voce dei senza lavoro, che sale da ogni parte del Paese, deve trovare risposte più efficaci in ogni ambito di responsabilità».

Un'intesa, una legge e gli effetti

Se il viaggio parlamentare del progetto di legge di riforma del sistema elettorale, il cosiddetto Italicum, presentato da Matteo Renzi alla direzione del Partito democratico (che lunedi scorso lo ha approvato con 111 voti favorevoli e 34 astenuti) andrà avanti nei tempi previsti dal segretario-sindaco di Firenze, e metterà insieme la maggioranza di governo e quella complessiva delle due Camere (composta anche da partiti che non fanno parte della prima), sarà un bel miracolo.

Le "novità" del mercato

Nelle ultime settimane si sono moltiplicati i segnali di una moderata, ma sicura, inversione di tendenza nelle dinamiche dell’economia italiana. Dopo i dati della produzione industriale, commentati nello scorso numero, l’Istat ha reso pubbliche le stime del fatturato e degli ordinativi dell’industria, sempre relativi a novembre 2013, che rendono finalmente conto di un lievissimo recupero anche della domanda interna. Il fatturato dell’industria nel suo complesso cresce a novembre dello 0,4 per cento a parità di giorni lavorativi rispetto allo stesso mese del 2012, per la prima volta dopo 22 flessioni consecutive.

Tanti impegni per Francesco

L’interesse, l’attenzione, le attese sono incentrate su Ginevra per la Conferenza sulla Siria, patrocinata dall’Onu e dal Vaticano. I fedeli accompagnano l’evento con le preghiere nella speranza di un risultato positivo per la pace nello scacchiere del Medio Oriente e in tutto il mondo, con riflessi su una nuova governance del fenomeno migratorio, sulla protezione dei bambini dalla pedofilia e da ogni forma di violenza. Tutti temi toccati dal Papa nella sua attività quotidiana, ma con risvolti nella politica, nella società e a livello internazionale.

Alla marijuana, No

Dopo che con il primo gennaio del 2014 nello Stato americano del Colorado è stata ammessa per legge la possibilità di acquistare liberamente in negozi specializzati erba cannabis, in pratica la marijuana (droga presunta “leggera” e comunque utilizzata per produrre farmaci da ottenere grazie ricetta medica), anche in Italia si è tornati a parlare di “liberalizzazione” di questa materia, dimenticando che, comunque, è uno stupefacente.

Porcellum condannato. E adesso?

Come sempre, da un po’ di tempo, nulla è possibile dire su che cosa sta per accadere nella politica italiana. Mentre tutto, paradossalmente, sembra pronto a essere realizzato. Prendiamo il caso di lunedì scorso, 13 gennaio.

Francesco illumina il mondo

Papa Francesco pellegrino in Terrasanta fra meno di cinque mesi nei luoghi sacri dove nacque, predicò e morì Gesù, Betlemme e Gerusalemme, ma anche la Giordania Amman. Ricalca le orme di Paolo VI e degli altri due pontefici, Wojtyla e Ratzinger, lungo i sentieri di una pace invocata ma mai realizzata. Accoglie gli inviti dei governanti e dei leader civili e religiosi, dagli israeliani ai palestinesi, da Netanyahu a Abu Mazen, dai cattolici agli ortodossi, dagli ebrei ai musulmani. Risponde alle aspirazioni di quei popoli martoriati che invocano la pace e la convivenza, ma vivono nel conflitto. Il nuovo anno, il 2014, si apre su questo straordinario scenario mondiale, su questo grande respiro universale, su questo bisogno di intese umane, al di là delle differenze, e di dialogo ecumenico tra chi proclama lo stesso Vangelo e invoca lo stesso Dio.

L'Italia inquieta di Napolitano

Al presidente Giorgio Napolitano è toccato in sorte un ruolo non assegnato nemmeno lontanamente a nessuno dei suoi predecessori (e non per nulla egli è l’unico Capo dello Stato nella storia della Repubblica italiana rieletto dopo il mandato settennale previsto dalla Costituzione): di essere considerato, in un periodo ormai lungo di grandi e gravi difficoltà di ogni genere per il Paese, come un vero e proprio responsabile del governo, sia pure senza alcuna specifica rilevanza istituzionale.

Benvenuto Bambino

E’ l’uomo dell’anno, la persona dell’anno. E’ papa Francesco. Lo ha proclamato la prestigiosa rivista americana «Time», che elegge il personaggio più rappresentativo, un leader, una guida, un capo spirituale, secondo il giudizio dei suoi lettori. Papa Francesco è tutto questo insieme. Per lui la copertina dell’autorevole settimanale, una cornice rossa su fondo oro, realizzato dall'artista americano Jason Seiler in 70 ore di lavoro sul computer. La copertina traduce in immagine la motivazione del riconoscimento di «Time», secondo cui il «settantenne superstar» Bergoglio «fa un uso da maestro degli strumenti del 21° secolo per porre in atto il suo mandato del primo secolo dopo Cristo».

Una politica sempre più lontana dal bene comune

Quando il presidente Napolitano ha detto, rivolgendosi agli ospiti istituzionali riuniti lunedì scorso al Quirinale per gli auguri di Natale e buon anno, che l’Italia corre «il rischio di tensioni e scosse sociali», ha sintetizzato perfettamente lo stato psicologico, politico, etico ed economico del nostro Paese.

La politica e la violenza

Non poteva esserci, nell’attuale panorama nazionale, una coincidenza di opposti più chiara, più evidente, più drammatica di quella fra la trionfale elezione di Matteo Renzi a segretario del Partito democratico con uno straordinario afflusso alle urne delle primarie (quasi tre milioni di cittadini) e la protesta dei “Forconi” in tutt’Italia, con episodi di pubblica violenza, particolarmente a Torino.

La Consulta e un diritto dimenticato

Il Presidente della Corte costituzionale, nel comunicare che la stessa Corte aveva bocciato la vigente legge elettorale (il porcellum), ha anche esplicitamente detto, a scanso di qualsiasi equivoco o dubbio, che comunque l’attuale Parlamento ben avrebbe potuto emanare un’altra legge elettorale, secondo i suoi poteri.

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