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Ma dov'è la politica?

Agosto è finito ed è sorprendente come si possa fare di questo mese un bilancio quasi del tutto opposto alle previsioni. Si era detto che sarebbe stato “terribile” per inesausti attacchi della speculazione sui mercati borsistici, con uno spaventoso aumento dello spread fra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi, ed è vero il contrario. Naturalmente la crisi è tutt’altro che sul punto di finire (come invece ha detto il premier Monti al Meeting di Rimini, suscitando qualche polemica anche dentro il mondo cattolico, tra «Famiglia Cristiana» e Cl), ma il disastro totale non si è verificato, e sperare in una ripresa più o meno vicina è possibile.

I giorni febbrili di Papa Ratzinger

 

Benedetto XVI prepara un’altra enciclica, la quarta del suo pontificato dopo la Deus caritas est del 2006, la Spe salvi dell’anno successivo e la Caritas in veritate emanata due anni dopo, nel 2009, un documento fondamentale perché in essa è contenuta l’analisi di quella crisi economica e sociale che sarebbe diventata devastante qualche anno dopo.

Monti vince. E poi?

 

Per adesso, cioè per questi torridi giorni di metà luglio, Mario Monti è ancora uno che vince, nei rapporti con l’Unione europea. L’incontro di lunedi notte a Bruxelles fra i ministri delle Finanze dell’Eurogruppo (i 17 Paesi sui 27 dell’Ue che hanno adottato la moneta unica) a cui il nostro premier ha partecipato in qualità di ministro dell’Economia, si è chiuso all’alba con la conferma della decisione, presa dal Consiglio d’Europa a fine giugno, che sia la Banca centrale europea a farsi carico di controllare l’uso dello scudo antispread da parte dei fondi salva-Stati per l’acquisto dei bond sui mercati: era quanto chiedeva Monti con la massima decisione nelle scorse settimane, di fronte alle reticenze “rigoriste” della Cancelliera tedesca Angela Merkel e dei responsabili di alcuni Paesi come la Finlandia e l’Olanda.

Il Pontefice e i conti del Vaticano

 

Era prevedibile, ma ha egualmente suscitato stupore la folla di fedeli che si è presentata a salutare il Papa nella sua prima domenica a Castel Gandolfo, la residenza estiva. Il cortile della Villa non è piazza San Pietro e il balconcino non ha l’altezza della finestra del Palazzo apostolico. Qui il Papa lo vedi, quasi lo toccheresti, lo fotografi da vicino. Ed è singolare che appena si affaccia, non fa in tempo a dire «cari fratelli e sorelle» che si alza subito un coro. La gente si unisce. Il Papa è sorpreso e lieto. Sono i ragazzi di Dresda. Tutti applaudono e lui applaude con la gente. «Ringraziamo i ragazzi di Dresda che hanno cantato così bene!», dice commosso.

Quella "particella" e i suoi equivoci

 

Peter Higgs, l’ottantatreenne fisico britannico, non aveva mai pensato di paragonare la sua particella a Dio. L’idea è di uno scaltro editore che trasformò il titolo proposto dal premio Nobel Leon Lederman per il suo libro «The Goddamn particle», la particella maledetta, in «The God particle», la particella di Dio, facendone un successo. Da uomo schivo qual è, Higgs non si aspettava di assistere all’annuncio che qualcosa di molto simile al bosone che aveva ipotizzato 48 anni fa sarebbe comparso nei rivelatori del Large hadron collider del Cern.

Spiragli dall'Europa

 

Dopo una lunga serie di vertici inconcludenti che hanno spesso provocato la reazione scomposta dei mercati, per non parlare dei commenti provenienti da Oltreoceano, il Consiglio europeo di Bruxelles del 28-29 giugno si è chiuso con l’avvio di quattro importanti linee d’azione che, come sottolineato da un protagonista disincantato degli affari italiani ed europei come Giuliano Amato, aprono un importante spiraglio verso il futuro.

Le riforme: in Italia solo fumo

 

Si torna a parlare di «riforme». In realtà non si è mai smesso: crediamo che questa sia la parola più usata (abusata) dall’attuale classe politica. E ugualmente crediamo che l’inconcludenza su questo tema sia, altrettanto, una caratteristica delle attuali istituzioni legislative.

Fra partiti e leader piena confusione

 

Il vertice europeo della settimana scorsa, che ha registrato un accordo sul piano della crescita, anche se non mancano riserve e letture divergenti, ha segnato un evidente successo per la linea del premier Monti. Non solo ha agito sul piano della credibilità internazionale del nostro Paese (alle prese ora con una urgente politica di tagli), ma soprattutto ha sconfitto la speranze di quelle forze politiche che si attendevano un insuccesso del vertice per chiudere la partita col governo e andare alle elezioni anticipate.

Il dolore e la fede

 

Papa Ratzinger tra grandi gesti e riti sacri, sacerdotali, e gesti di straordinaria umanità. Festa di San Pietro, il primo Papa, il suo referente, per celebrare la messa solenne nella Basilica vaticana e imporre il sacro pallio a tanti nuovi arcivescovi davanti all’enorme folla cosmopolita di fedeli, e visita ai terremotati dell’Emilia.

Matrimoni ora basta scherzare

 

La proposta è giunta dall’America. Ad avanzarla è stata una psicologa, Elizabeth Brake, la quale con il suo saggio «Minimizing Marriage. Marriage morality, and the Law» (Oxford University Press) tenta di superare e risolvere le tante polemiche che oggi sono nate sulla famiglia. Oggi molte unioni affettive che non sono famiglia nel senso tradizionale del termine chiedono di essere considerate famiglia. Si sono subito formati due schieramenti. Quello favorevole, che ritiene una ingiustizia il mancato riconoscimento di queste unioni affettive alternative alla famiglia tradizionale, e quello contrario, che invece ritiene che le parole matrimonio e famiglia debbano essere riservate a quell’unione affettiva tra uomo e donna che è aperta alla procreazione/educazione dei figli, con un contratto stabilito con la società, con reciproci diritti e doveri.

Uno Stato per l'euro

 

Quale è il male profondo che minaccia la moneta unica e la stessa sopravvivenza dell’Unione europea? Io penso che abbia ragione chi, come Antonio Puri Purini su «Il Corriere della Sera», ha scritto in questi giorni: «Mentre i mercati aggrediscono l’euro come un torrente in piena, le classi dirigenti assomigliano all’oligarchia veneziana alla vigilia della scomparsa della gloriosa repubblica, per volontà di Napoleone, nel 1797. Allora come oggi trionfano l’opportunismo, la furbizia, l’attesa, la sottovalutazione del pericolo. L’inettitudine della politica nel banalizzare la gravità della situazione diffonde angoscia anche presso la gente comune…».

Un'Europa da brividi

 

Foto a commento: la costruzione europea a un bivioDa qui alla fine del mese di giugno ci sono alcune date molto importanti per la sorte futura dell’Europa, più che mai avvolta nei fumi della crisi economico-finanziaria. Per cominciare dalla presente settimana, domenica prossima 17 giugno si vota in Grecia per il rinnovo del Parlamento che, eletto appena il 3 maggio scorso, non è riuscito a formare una maggioranza valida a sostegno di un governo di centro-sinistra in grado di affrontare con qualche probabilità di successo il problema della permanenza di Atene nell’eurozona, di giorno in giorno sempre più dubbia. L’esito della nuova consultazione dipenderà molto dal risultato che potrebbe ottenere il partito di estrema sinistra che i sondaggi danno al 20 per cento, mentre fino qualche mese fa lo davano al 4 per cento.

Una nuova legge elettorale

 

Tre settimane: questo il tempo che i partiti che sostengono il governo Monti si sono dati per definire una nuova legge elettorale che sostituisca l’attuale porcellum. In questo stesso periodo il Senato dovrebbe iniziare a discutere le modifiche costituzionali presentate da Berlusconi e da Alfano che prevedono l’elezione diretta del presidente della Repubblica sulla falsariga del modello francese che tre settimane fa ha portato alla elezione al vertice dello Stato del socialista Hollande. Ma in questo caso la possibilità di un’intesa sono quanto mai aleatorie.

Tre giorni di futuro

La famiglia è «patrimonio principale dell’umanità» e da essa bisogna partire per ottenere «uno stabile e autentico benessere» nel contesto della vita personale e comunitaria, pubblica e privata, come «coefficiente e segno di una vera e stabile cultura in favore dell’uomo». Questa la magistrale definizione coniata dal Papa quale premessa e introduzione al VII Incontro mondiale delle famiglie ed esplicitata al primo impatto, in quel luogo simbolo che è piazza del Duomo, le cui guglie invitano a «guardare in alto, a Dio», con la città di Milano, ricca di storia, di cultura, di insigni uomini e donne della Chiesa e di santi, a cominciare dal grande Ambrogio, il governatore e il pastore che col motto «dove c’è Pietro, c’è la Chiesa» ha indicato l’importanza, ha detto papa Ratzinger, di «vivere in pienezza la cattolicità della Chiesa una». Ancora oggi, ha precisato Benedetto XVI, «Milano è chiamata a riscoprire il ruolo positivo di sviluppo e di pace per tutta l’Italia».

Il manifesto verso Todi2 un progetto ancora nel vago

 

Non sembra aver suscitato molto entusiasmo nel mondo della politica e, in generale, in quello cattolico. Il documento «La buona politica per tornare a crescere», presentato lunedì 28 maggio, a Roma, da Acli, Coldiretti, Compagnia delle opere, Confartigianato, Confcooperative, Cisl, Mcl, che costituiscono il Forum delle persone e delle associazioni di ispirazione cattolica nel mondo del lavoro, non ha scaldato gli animi. Questa, almeno, è l’impressione che se ne coglie seguendo l’informazione. Pochi i commenti, nessuno dai segretari di partito. Eppure, in un momento di grande disorientamento della politica, era naturale aspettarsi un dibattito più animato. Così non è stato, e bisognerebbe chiedersi la ragione.

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