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Prima paginaScuola: a Roma la grande festaRespiro ecumenico della Chiesa, con l’imminente pellegrinaggio di papa Francesco in Terra Santa (24-26 maggio), e respiro universale, perché lo Spirito Santo «soffia dove vuole» e non si dovrebbe negare il Battesimo neanche ai marziani se venissero e lo chiedessero, come san Pietro battezzò i “circoncisi”; invito ai nuovi sacerdoti ordinati in San Pietro a non “bastonare” i peccatori in confessione, ma ad allargare i confini della misericordia, e ai futuri preti americani che frequentano le prestigiose università e accademie ecclesiastiche romane di non essere, rientrando nelle diocesi, “dottori”, accademici laureati, ma pastori e confessori. Per Papa Francesco bisogna aprire le porte. Tutti devono essere «ostiari», ha detto con termine latino. Nella Chiesa non ci sono quelli che chiudono le porte, ma gli «ostiari», quelli che le aprono.
Un'Italia da brividoL’Italia è oggi di fronte a tre questioni di enorme interesse pubblico, con riflessi immediati e corposi sulla vita di moltissimi cittadini. La prima (anche se l’ultima a manifestarsi in tutta la sua gravità) è l’evidente cedimento dello Stato di fronte ai comportamenti di diversi gruppi sociali, dalla malavita organizzata ormai in tutte le Regioni, all’evasione fiscale praticata in molti ambienti, alle tifoserie sportive caratterizzate dalla violenza, come è accaduto sabato sera scorso a Roma intorno e dentro allo Stadio olimpico.
La Chiesa, la Storia e il futuroProclamati santi in una domenica memorabile davanti a 800 mila fedeli in piazza San Pietro e davanti a due miliardi di persone incollate ai teleschermi in ogni angolo della terra i due papi del Novecento, Roncalli e Wojtyla, per la loro spiritualità, per aver aperto nuove vie e conferito alla Chiesa slanci che l’hanno pervasa nei trascorsi cinquant’anni e la proiettano nel futuro, quello attuale e quello più lontano. Ambedue «coraggiosi». Hanno servito la Chiesa e il popolo di Dio.
Benedetto XV il profeta cent'anni faMentre giustamente si canonizzano due grandi Pontefici che hanno segnato svolte epocali nella storia della Chiesa contemporanea e colpito a fondo il cuore e il pensiero di tutto il mondo, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, è doveroso ricordare con particolare intensità un altro Pontefice, Benedetto XV, specialmente oggi, nel centenario di quella Prima guerra mondiale di cui egli, in cinque sole parole, ha colto immediatamente, come nessun altro, il radicale, sconvolgente significato universale, l’apocalittica fine di un plurisecolare ordine di civiltà. Letteralmente cinque parole, compresa una semplice preposizione , che definiscono perfettamente quel sanguinoso terremoto: «Inutile strage» e «suicidio d’Europa». Forse nessuno è stato altrettanto capace di simili sintesi di un processo smisurato.
Due papi, due santi per il mondoDue nuovi santi per la Chiesa cattolica. Due nuovi santi per i credenti. Due nuovi santi per i cristiani. Due nuovi santi per il mondo. Ma c’era bisogno? Sì, c’era bisogno, perché i due nuovi santi, iscritti ora negli annali, invocati nelle litanie, celebrati nelle feste, sono Angelo Giuseppe Roncalli e Karol Jozef Wojtyla, due papi a cavallo del secondo e del terzo Millennio dell’era cristiana, lo scorcio del Novecento, il travagliato “secolo breve”, e gli inizi del Duemila, pronosticato felice. Più propriamente sono Giovanni XXIII, il bergamasco di famiglia contadina, e Giovanni Paolo II, l’operaio polacco.
Il trionfo di Pasqua col mondoDalla Quaresima, che col Messaggio di papa Francesco ha rivelato Dio all’uomo non «attraverso la ricchezza, ma attraverso la povertà di Cristo», povertà che non è «miseria, né pietismo filantropico, né elemosina, ma amore», amore di Dio per l’uomo, i credenti sono pervenuti alla luce, al trionfo e agli osanna delle Palme, alla gloria della Resurrezione, passando per gli eventi dolorosi dell’arresto di Gesù nell’orto degli ulivi, il tradimento di Giuda, le negazioni di Pietro, il processo-farsa da Erode e Pilato, la salita al Calvario e la crocifissione.
Il cuore del VangeloNon è comunismo, ma Vangelo. Papa Francesco chiude una seconda volta, e per sempre, l‘accusa, il timore o il sospetto di alcuni che il suo amore e la sua attenzione per i poveri derivi dalla dottrina marxista-leninista. Lo ribadisce a cinque giovani belgi di etnia fiamminga che, a nome di molti altri, sono andati a trovarlo, gli pongono la domanda con semplicità e schiettezza, girano un video che viene trasmesso nel loro Paese.
La corsa di RenziSe tutto fosse così chiaro nella politica italiana come appare in questi giorni, non ci sarebbe da temere nulla di quanto possa far pensare a una imminente caduta del governo Renzi, all’impossibilità di formarne un altro prima del voto per il Parlamento europeo (e, poco dopo, del passaggio all’Italia del semestre di governo dell’Unione), allo scioglimento delle Camere e a nuove elezioni politiche entro quest’anno.
Europa, nostra sicurezzaAnche dopo la presentazione delle misure economiche del nuovo esecutivo e il suo esordio presso i principali partner all’interno dell’Eurozona, appare difficile valutare la sostenibilità finanziaria e l’accettabilità in sede europea del programma di Matteo Renzi in modo disgiunto dalle riforme istituzionali e dal ruolo della figura stessa del presidente del Consiglio e di ciò che questi politicamente rappresenta.
L'anno di FrancescoMercoledì 12 marzo, per la prima volta da un anno a questa parte, cioè da quando l’arcivescovo di Buenos Aires Mario Jorge Bergoglio è stato chiamato «dai confini del mondo» a vescovo di Roma e perciò Papa della Chiesa universale, dandosi un nome mai usato prima, Francesco, piazza San Pietro è rimasta vuota.
Quaresima, generosità e amoreLieve indisposizione influenzale per papa Francesco, costretto a saltare una visita pomeridiana al Seminario romano. Ma un’aspirina lo rimette in forma la mattina successiva per le udienze a cardinali, capi congregazione, ai vescovi spagnoli, al premier della Romania, Viorel Ponta. E’ Quaresima e Francesco alla prima domenica, il 9 marzo, si ritira, con gli addetti alla Curia, ad Ariccia, nel silenzio dei boschi, per gli esercizi spirituali, perché «non si conosce Dio per sentito dire». Prima, il mercoledì pomeriggio, presiede i riti penitenziali a Sant’Anselmo, la tradizionale cornice sull’Aventino, e celebra la messa nell’attigua Basilica di Santa Sabina, ricevendo le sacre Ceneri a monito della precarietà dell’uomo, che è «polvere» e alla polvere tornerà.
Renzi, augurio dovutoRaramente si è vista in Italia tanta concordia nel giudizio sull’incipit di un nuovo governo. I commentatori professionali hanno insistito tutti sul dualismo forma e sostanza, parole e progetti concreti, che avrebbe caratterizzato i discorsi pronunciati da Matteo Renzi al Senato e alla Camera per ottenere la loro fiducia.
Papa Francesco: servizio, non corte«Il cardinale entra nella Chiesa di Roma, non entra in una corte». Servizio, dunque, nella Chiesa dei poveri, che con i nuovi cardinali include visibilmente tutti i popoli e tutte le nazioni (è la volta dell’Oceania) e avvia le prime riforme con la creazione di una Segreteria di coordinamento per gli affari economici. I primi ad essere chiamati, o richiamati, all’umiltà e alla collaborazione, evitando intrighi e chiacchiere, sono proprio i cardinali. Fine del Vatileaks. Ma anche i vescovi, i preti, i religiosi, i fedeli.
Per Renzi un'impresa non facileChe cosa accadrà a Matteo Renzi, dopo aver ricevuto «con riserva» da Giorgio Napolitano il mandato a formare il nuovo governo, nessuno lo sa. Nemmeno lui, anche se dopo il colloquio di un’ora e venti con il Presidente della Repubblica ha detto ai giornalisti che in quattro mesi, fra febbraio e maggio, si occuperà concretamente delle riforme costituzionali e di quella elettorale; subito dopo del lavoro; quindi dello snellimento della pubblica amministrazione e infine del fisco, con tagli alle tasse in grado di accelerare la ripresa economica.
La carneficina dei cristiani nel silenzio dell'OccidenteLa carneficina dei cristiani continua nel totale silenzio dell’Occidente, della politica, dalle organizzazioni umanitarie, dei media. E nella Corea del Nord imperversa indisturbato da più di sessant’anni un regime di terrore che ha trasformato il Paese in un lager a cielo aperto dove i diritti umani non esistono e dove si perpetrano i peggiori delitti contro l’umanità.
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