Francesco e i giovani in Brasile

La Croce della Giornata mondiale della gioventù, simbolo dell'incontro del Papa con i giovani di tutto il mondo, è ai piedi della statua del Cristo redentore a Rio de Janeiro. Un lungo pellegrinaggio in ogni angolo del Brasile per quella semplice croce di legno voluta da Giovanni Paolo II nel 1984 come simbolo della Gmg, che è stato portato a spalla da un gruppo di pellegrini, in attesa dell'arrivo di Francesco il 23 luglio.

Quello di papa Bergoglio a Rio sarà il primo viaggio internazionale del suo pontificato. Francesco visiterà Rio dal 23 al 28 luglio in occasione della Giornata mondiale della gioventù che richiamerà un milione e mezzo di papaboys dai cinque continenti. «L'inno della Giornata mondiale della gioventù parla del Corcovado, e precisamente di Cristo redentore», ha spiegato l'arcivescovo di Rio de Janeiro, monsignor Orani Joao Tempesta, «e anche nel logo della Gmg appare. È significativo che la Croce della Gmg, dopo aver girato per tutto il Brasile, sia giunta qua».

 

Da tutto il mondo

 

Intanto i pellegrini si preparano per il grande ritrovo: stanno arrivando da ogni parte del mondo e inizieranno questa settimana ad incontrare comunità locali in varie parti del grande Stato carioca: settemila gli italiani, meno di altre occasioni, ma la distanza e il costo hanno limitato la partecipazione, che sarà in ogni caso calda e gioiosa come sempre. «Sono molto emozionato e contento», dice un pellegrino colombiano. «È stato bello salire fin quassù e trovarmi di fronte alla statua di Cristo, altissima e maestosa. È una cosa speciale». E il Papa sarà al Corcovado proprio nei giorni in cui visiterà una favela segno della sua costante attenzione agli ultimi e ai poveri.

Preghiere, canti e melodie animeranno i giovani, divisi per comunità, lingua e tradizioni, ma uniti dall’unico messaggio del Vangelo. I canti di Taizé animeranno, almeno in parte, la Gmg di Rio. E proprio la Comunità ecumenica fondata da fratel Roger sarà presente al grande evento ecclesiale. Il priore, fratel Alois, è a Rio e in una parrocchia di Curitiba, capitale dello Stato brasiliano di Paraná, nella settimana prima dell’arrivo del Papa alcuni fratelli animano due veglie di preghiera inserite nella settimana missionaria programmata proprio in preparazione della Gmg. Venerdì 19 un'analoga veglia di preghiera verrà animata a Cachoeira Paulista, cittadina dello Stato di San Paolo, mentre lunedì 22 i fratelli di Taizé saranno ospiti e animeranno un incontro di preghiera organizzato dalla comunità dei gesuiti. Nel corso della Gmg, inoltre, ogni giorno, da martedì 23 a venerdì 26 luglio, i fratelli di Taizé guideranno momenti di accoglienza e di preghiera nella chiesa della Candelaria, nel centro di Rio de Jaineiro. Sempre nella metropoli carioca, mercoledì 24, una preghiera ecumenica è in programma nella locale cattedrale anglicana. Giovedì 25, infine, i frères, su invito dell'episcopato cattolico degli Stati Uniti d'America, animeranno una veglia aperta a tutti i pellegrini anglofoni.

 

Il Papa ha chiesto una Gmg sobria per tutti

Semplicità: è quanto una delegazione vaticana ha chiesto alla sorella Tereza Fernandez, responsabile della residenza Asuncion, dove il Papa soggiornerà a Rio de Janeiro in occasione della Giornata mondiale della gioventù, in programma nella città carioca. La stanza scelta per papa Francesco è la stessa utilizzata anni fa da Giovanni Paolo II, che si recò in Brasile in quattro occasioni, una delle quali nel 1997 per partecipare al II Incontro mondiale delle famiglie, svoltosi proprio a Rio. La residenza, nella quale soggiorneranno anche i sette cardinali che accompagneranno il Papa, ha una superficie di 1.345 metri quadrati.

«Qui è tutto molto semplice», ha dichiarato Terezinha al quotidiano «O Globo», precisando che il Papa «non ha voluto niente di diverso. Vuole che le sue cose siano uguali a quelle di tutto il mondo». La stanza del Papa avrà a disposizione un frigobar, un piccolo tavolo, una poltrona, oltre al letto con un unico ornamento, un piccolo crocifisso di legno. Le altre sorelle della residenza sono rimaste molto colpite dall'atteggiamento di semplicità del Papa in questi mesi e «mi hanno chiesto di voler “parlare un po’ con lui”», ha assicurato Terezinha.

Quello diretto sarà uno dei pochi modi di comunicare con «Francisco», affermano d'altra parte i media locali, ricordando che la residenza si trova a circa 700 metri sopra il livello del mare, ragione per la quale ci sono problemi di ricezione per i cellulari. Gli organizzatori della Gmg assicurano comunque che durante la visita del Papa verranno installati dei ripetitori.

 

Gmg e social network

Di Gmg lei ne ha già viste altre cinque e questa sarà la seconda volta che vivrà da volontaria: parliamo di Miriam Mongardi, 28enne di Toscanella, impegnata a lavorare con il gruppo che gestirà le pagine italiane dei social network dedicate alla Giornata mondiale dei giovani.

La prima esperienza da volontaria Miriam l’ha vissuta a Madrid, dopo una lunga selezione: «A differenza di Madrid», dice parlando della nuova avventura brasiliana, «non ho dovuto effettuare una selezione in quanto il Comitato organizzatore locale (Col) di Rio ha contattato direttamente tutti i ragazzi che come me a Madrid avevano collaborato lavorando per le reti sociali e chiedendo la disponibilità di continuare il servizio. Per me, per la ricchezza di doni che ho sempre ricevuto dalle Gmg, è stato quasi automatico accettare. Quindi, in poche parole, dal giorno dopo Madrid sto lavorando per Rio».

É la stessa Miriam a spiegare nel dettaglio i suoi compiti: «Mi occupo, insieme ad altri cinque ragazzi italiani, della pagina Facebook (c’è anche Twitter…), anche se detta così sembra un po’ riduttivo. Il lavoro che c’è dietro è stato molto più intenso di quanto si possa pensare: abbiamo accesso ad una sorta di database gestito dal Col che contiene informazioni di ogni genere circa la Gmg (dalle curiosità sul Brasile alle note tecniche per le iscrizioni e la partecipazione, ecc...) che ogni incaricato per nazione traduce nella propria lingua e provvede a divulgare attraverso i social network e i siti Internet (per noi italiani comporta anche una collaborazione con il Servizio nazionale di Pastorale giovanile). Oltre a questo, con i social network abbiamo cercato di fare un lavoro di promozione per incoraggiare la partecipazione e di seguirla a distanza per cercare di viverla come se tutti fossero presenti».

Luca Rolandi



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