Frau Angela delusa

Mario Monti a colloquio con Frau Angela, o a rapporto? E subito dopo, Bersani in tournée a Berlino. I tedeschi si immischiano troppo nelle faccende politiche italiane? Vogliono dettare legge a casa nostra?

E perché la Merkel non ha ricevuto anche il leader del Pd? Ma la signora sta attenta all’etichetta diplomatica. Il professore è ancora un capo di governo, Bersani, forse, lo sarà domani. Anche quando Obama, prima di essere eletto presidente, venne in Europa, la Cancelliera non lo ricevette a Berlino. Anzi, non gli concesse neanche la ribalta più ambita: parlare alla Porta di Brandeburgo, là dove un tempo correva il Muro. Non avrebbe potuto rivaleggiare con Kennedy o Reagan e pronunciare una storica frase, tipo «Ich bin ein berliner» («Anch´io sono un berlinese»), o qualcosa di simile. Difficile trovare di meglio…

E’ vero, tuttavia, che i tedeschi, a cominciare ovviamente dalla Merkel, non sono spettatori neutrali di quanto avviene in queste settimane a Roma. Farebbero volentieri il tifo, ma sono interdetti dalle “casacche” delle nostre “squadre”. I colori e i nomi cambiano di continuo. E anche il gioco. Un po’ si attacca sulla sinistra, un po’ si fa melina a centrocampo. Loro temono sempre un colpo a sorpresa, tipo Balotelli agli scorsi campionati europei, che con due calci distrusse le legittime speranze dei bianchi di Angela.

Sono i tedeschi gli arbitri del gioco. La battaglia elettorale si decide anche a Berlino, e di riflesso la Merkel potrebbe subire qualche contraccolpo negativo dal risultato di Roma. La Cancelliera è preoccupata per la rimonta di Berlusconi, apparente o reale poco importa, ed è inquieta anche per le notizie che giungono da Siena. I tedeschi hanno qualche problema nel pronunciare il nome, ma il Monte dei Paschi è ben conosciuto in Germania, anche da quanti hanno solo un libretto di risparmio. «Die Älteste Bank der Welt», la più antica banca del mondo, con in più la vetrina internazionale del Palio, un´accoppiata tipicamente italiana, anzi Toscana. E lo scandalo, l’ennesimo, è finito in prima pagina sui giornali tedeschi, con la preoccupazione che giunga a Berlino passando da Francoforte, sede della Bce.

Dopo il tramonto del professor Monti, di cui a Berlino non si comprende l’avventura politica, si incrina in Europa anche la figura di un altro uomo della Merkel, quella di Mario Draghi, «un italiano che sembra un tedesco», come lo aveva promosso la popolare «Bild Zeitung». Quindi affidabile, ma ora gli avversari di Frau Angela colpiscono Draghi per indebolire la “signora d´Europa”. Nessuno mette in dubbio l’onestà di Draghi, ma i quotidiani nazionali ritengono che avrebbe dovuto accorgersi di quanto avveniva alla MPS quando era alla Banca d’Italia. Distratto o invischiato dai giochi politici tra Roma e Siena, poco importa: se non ha saputo controllare una banca, come fidarsi di lui a capo della Bce, nel ruolo di paladino dell’euro?

Così si chiedono i principali quotidiani in Germania. E questo è quanto rimane nella testa dei lettori, che si perdono nel guazzabuglio typisch italienisch, tra derivati, interessi, vendite e partecipazioni tra banche e partiti. Un altro colpo incassato dalla Cancelliera, che ha sempre visto in Draghi «il suo più fedele alleato», perfino contro la Bundesbank, sempre critica verso l´eccessivo impegno della Bce nel garantire aiuto all’euro e ai Paesi in difficoltà, a rischio di provocare inflazione in Germania. A Berlino si è convinti che l’intesa tra la lista del premier uscente e il centro-sinistra sia indispensabile per giungere a un governo presentabile in Europa, e parlando a una platea di tedeschi Bersani si è dovuto impegnare per rassicurarli: «Monti è arrivato da solo, noi gli abbiamo assicurato la maggioranza, e affrontato insieme il popolo per le riforme. Ora bisogna andare avanti». La via dell’intesa passa dalla Prussia.

Frau Angela ci ammonisce come sempre a non mollare le redini, e a continuare sulla linea del risparmio, ma non lo ripete con i toni imperiosi dei mesi scorsi. Preferisce evitare le tensioni. «Monti si impegna a volte con durezza per difendere gli interessi del suo Paese», ha dichiarato, «e negli ultimi mesi Italia e Germania insieme hanno fatto molto perché si vada avanti sulla strada dell’Europa». La Cancelliera gli ha voluto dare una mano in campagna elettorale, ma lo ha fatto con la sua abituale discrezione per non venire accusata di immischiarsi negli affari interni di casa nostra. Sa che un parola di troppo che venga da Berlino può essere controproducente per il suo professore, sospettato a Roma di essere troppo debole nei confronti di Berlino. E ha voluto esprimere un augurio: «Sono convinta che l’Italia riuscirà a risolvere i suoi problemi interni».

«Der italienische Patient», intitola «Der Spiegel» in un lungo réportage sul nostro Paese. Non è un articolo neutrale, la rivista di Amburgo prende apertamente posizione, come è giusto: Monti ha fatto molto, ma non ha portato a termine il suo compito. «Doch nun ist die Mumie zurück» («Eppure ora la mummia ritorna»), si preoccupa «Der Spiegel», Berlusconi non è in grado di vincere, ma potrà paralizzare il Paese. Un problema per l´Europa intera. L’Italia, si chiede il settimanale, voterà con la pancia o con la testa? «Ma sono pazzi questi italiani?», si chiede la popolare «Bild», oltre tredici milioni di lettori, pubblicando una foto di Berlusconi. «Lo vogliono ancora dopo tutto quel che ha combinato?». Da queste parti, sarebbe bastata una sola infelice battuta del Cavaliere per decretare la fine di qualsiasi politico. I tedeschi non ci capiscono. E molti italiani non riescono a capire i tedeschi, troppo seri e moralisti.

Roberto Giardina

 



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