giugno 2014

L'anatema a chi adora il denaro

«Quelli che non sono in questa strada di bene, come i mafiosi, non sono in comunione con Dio, sono scomunicati». Una parola antica, terribile. La scomunica. L’anatema. Papa Francesco la lancia dalla Piana di Sibari, nel pomeriggio di sabato 21 giugno, nell’omelia della messa che sta celebrando davanti a 250 mila persone in questa estensione che degrada dalle alture verso il mare e che potrebbe segnare, con un’agricoltura tecnologica e selettiva, il riscatto delle terre del Sud.

La vittima di Sarajevo voleva la pace

Franz Ferdinand: che era costui? Credo che pochi personaggi storici siano pressoché sconosciuti al grande pubblico quanto Francesco Ferdinando d’Asburgo, nonostante l’importanza del ruolo che, sia pure contro la sua volontà, egli giocò un secolo fa, alla vigilia del primo conflitto mondiale. Nato nel 1863 e nipote di Francesco Giuseppe, la prematura scomparsa del principe ereditario Rodolfo lo aveva destinato a succedere allo zio, ma cadde ucciso a Sarajevo, il 28 giugno 1914, sotto i colpi sparatigli da un irredentista serbo. È l’episodio oggetto di un’iconica copertina della «Domenica del Corriere», nella quale il grande Achille Beltrame immaginò con efficace realismo l’arciduca in carrozza colpito a morte insieme alla moglie Sofia.

Salvare le diversità per salvare l'Europa

Prima di ricevere l’incarico di ministro dell’Economia e delle Finanze nel governo di Matteo Renzi, Pier Carlo Padoan, economista di spicco e numero due dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo (Ocse), che ha sede a Parigi, aveva dedicato non poco tempo a una riflessione approfondita sull’Europa e lunghi scambi di idee con Michele Canonica, giornalista e presidente del Comitato di Parigi della «Dante Alighieri». Nacque da quelle conversazioni l’idea di scrivere a quattro mani un saggio, che è appena stato pubblicato dall’editore Einaudi.

Dialogo fra le due anime

Un meraviglioso libro sull’amicizia, un dialogo tra due grandi anime, che non ha nulla di sciropposo o sentimentale, ma è pieno di sintonie, asprezze, passioni, scontri, affinità culturali, incomprensioni, duelli di intelligenza e di sensibilità, brevi litigi, immediate riappacificazioni. Un libro che si vorrebbe non finisse mai, come uno di quei grandi romanzi dell’Ottocento che ci seducono a tal punto nella lettura da volerne procrastinare il più possibile la fine.

L'Italia dell'orrore

La tempesta è arrivata quando già da mesi, anzi da anni, si ragionava sull’Italia del terzo millennio come di un Paese senza più regole, senza più etica condivisa, senza più ricerca del bene comune, senza più rispetto dei diritti naturali, all’insegna dei desideri che diventano a loro volta diritti codificati da una politica ridotta all’insignificanza ideale e piegata agli interessi materiali di questo o quel ceto, e con la finanza, pubblica e privata, fiscale o speculativa, come unica guida dell’economia.

Davvero quel diritto è incoercibile?

La parola è piaciuta. Suona bene ed esprime qualcosa che non ammette replica. I giornali l’hanno subito ripresa e rilanciata. Ma dopo l’entusiasmo iniziale, quando subentra la riflessione nasce subito la domanda: cos’è incoercibile?

Iraq è guerra santa

Un nuovo motivo di apprensione agita la comunità internazionale: l’offensiva dei fondamentalisti islamici in Iraq. L’avanzata delle forze jihadiste è apparsa finora inarrestabile, fino a minacciare la capitale Baghdad, mentre le truppe dell’esercito regolare hanno ripiegato precipitosamente, in alcuni casi senza neppure combattere, lasciando campo libero ai miliziani islamisti.

Tutti chiamati a dare il Vangelo con la gioia

«Annunciare la Parola di Dio nel segno della gioia», cioè con uno stile partecipato, festoso e con messe celebrate anche all’aperto per coinvolgere tutta la comunità. «Scoprire Dio come sorpresa inaspettata»: se davvero Gesù ha cambiato la nostra vita, noi per primi dovremmo farci testimoni evidenti della sua luce e della nostra fede. «Progettare una Chiesa in uscita», non chiusa nelle sacrestie, ma capace di andare oltre i luoghi della catechesi per avvicinare la gente là dove vive, lavora, studia o soffre. «Proporre un “ministero dell’accoglienza”» perché ogni singola parrocchia venga percepita come una «soglia» e non una «dogana».

Dignità ferita e offesa

 

Abbiamo già segnalato su queste colonne, nell'aprile 2012, il libro di Robert Spaemann «Tre lezioni sula dignità della vita umana» (ed. Lindau), un libro di cui confermavamo l'interesse ma in merito al quale notavamo come insistere sulla dignità come dono, come qualità connaturata con l'essere umano, lasci in ombra un altro aspetto del problema, per noi fondamentale, e cioè l'idea della dignità come azione, comportamento, conquista.

Il coraggio della pace

«Shalom», «Pace», «Salam». Il grido è risuonato più volte, in queste tre bibliche, evangeliche e coraniche espressioni nell’evento epocale della domenica di Pentecoste 8 giugno in Vaticano nell’incontro di preghiera tra papa Francesco con i presidenti d’Israele Shimon Peres, della Palestina Abu Mazen (Mahmoud Abbas), insieme al patriarca di Costantinopoli Bartolomeo.



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