maggio 2014

La teoria del gender

L’onorevole Anna Paola Concia lo ha raccontato in tv. Era lesbica, ma voleva vivere una vita eterosessuale e si è sposata; ma il suo orientamento omosessuale ha prevalso. Ha lasciato il marito e si è unita a Francoforte con la signora Ricarda Trautmann. La stessa cosa è stata raccontata da persone omosessuali che credevano di poter modificare il loro orientamento sposandosi e hanno dovuto constatare che la loro volontà non riusciva a prevalere sul loro orientamento. Potevano solo decidere come viverlo, ma non potevano modificarlo. Sono la dimostrazione vivente della insostenibilità della teoria del gender, che parla di una sessualità inizialmente neutra che assume quelle forme e quei contenuti che sono scelti liberamente dalla persona.

Migranti al limite cosa si può fare

Sono stati oltre 20 mila i migranti soccorsi dal 18 ottobre 2013 a oggi da «Mare Nostrum», l'operazione militare e umanitaria nel Mar Mediterraneo meridionale. Nell’operazione, che ha un costo mensile che va dai sei ai nove milioni di euro, sono impiegati il personale e i mezzi navali e aerei della marina, dell’aeronautica, dei carabinieri, della Guardia di finanza, della Guardia gostiera, del personale del ministero dell'Interno e della Polizia imbarcato sulle unità della marina e di tutti i corpi dello Stato che, a vario titolo, concorrono al controllo dei flussi migratori via mare. Ma i barconi continuano ad arrivare. E i centri di accoglienza sono ormai al limite in tutto il Sud Italia.

Nahum ebreo errante

Don Giuseppe Costa, il responsabile della Libreria editrice vaticana, che ha studiato giornalismo e comunicazione in America, ha diretto il Bollettino salesiano e la Sei (Società editrice internazionale), ha insegnato all’Università pontificia, alla Lumsa, all’Università di Catania e poi è stato nominato da Benedetto XVI consultore del Pontificio consiglio delle Comunicazioni sociali, non si è mai stancato di seminare fraternità e cultura, di porre a confronto spiritualità e ragione, imboccando strade diverse per parlare di Dio, scovando tutti gli indizi di una ricerca di senso universale nel giornalismo e nella letteratura. Entrare nella sua scia, seppure per poche ore, è come entrare nella corrente di un vento che rischiara l’aria e i pensieri.

Il tesoro Consolata

Torino celebra i 300 anni dalla proclamazione della Consolata a patrona della città e il santuario più amato dai torinesi, luogo di fede e di preghiera, meta privilegiata di pellegrinaggi, scrigno d’arte e bellezza, racconta la sua lunga storia in una piccola, ma preziosa mostra appena inaugurata e aperta fino al 7 giugno. Un’occasione unica per scoprire un luogo che, come ogni santuario, vive dell’incontro tra il sacro e il profano, il pubblico e il privato, la grande Storia e le piccole storie quotidiane. Un luogo venerato e amato nei secoli come centro di spiritualità e devozione popolare, sempre a fianco dei torinesi e della città nei momenti di difficoltà, lutto e dolore. Ma anche nella gioia ritrovata, nella paura superata, nella speranza riconquistata. Un santuario «crocevia» di molte strade, ponte tra terra e cielo, tra le ombre delle ordinarie preoccupazioni e la luce delle grazie ricevute.



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