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maggio 2014L'Europa e il futuroLe elezioni di domenica prossima 25 maggio (in Italia: altrove si comincia prima, già giovedì 22 in Olanda) per il rinnovo del Parlamento europeo non hanno un significato solo politico e istituzionalmente limitato alle funzioni dell’assemblea dei deputati dei ventotto Paesi dell’Unione europea. Dai risultati del voto dipenderà molto del futuro delle singole Nazioni e della loro complessiva comunità di popoli, dall’Atlantico ai confini con il rinascente impero russo.
Francesco alla Chiesa e all'ItaliaPapa Francesco scuote e sprona i vescovi italiani aprendo i lavori della loro assemblea generale, la 66ª, ora destinata a diventare storica. Non solo perché è la prima volta che il “primo” dei vescovi (primate d’Italia) la apre, anziché intervenire alla fine, ma principalmente per quel che ha detto, per la svolta che ha indicato, per l’analisi dei mali che affliggono il popolo, i fedeli, la gente, gli uomini, le donne, le famiglie, per la crisi che è morale, culturale e spirituale, oltre che economica e sociale. E soprattutto per le terapie che il Pontefice ha indicato, a cominciare dall’unità nella Chiesa, ad evitare le divisioni che ne «deturpano il volto», a non creare partiti, gruppi, polemiche.
Populismo: le ragioni e gli effettiUn fantasma si aggira per l’Europa. Ai tempi di Marx e Engels, e del Manifesto del partito comunista, lo spettro si chiamava comunismo. Oggi ha cambiato nome, si chiama populismo o, alternativamente, eurofobia. Alla vigilia dell’appuntamento con le urne per il rinnovo del Parlamento europeo, il 25 maggio, il principale motivo di inquietudine è questo: quale sarà l’ampiezza del terremoto euroscettico, o meglio euro-ostile, che rischia di sconvolgere l’Unione europea e i 28 Paesi che la compongono?
In tre Paesi per la paceViaggio «molto breve e molto intenso» questo pellegrinaggio di papa Francesco in Terra santa. Tre soli giorni, da sabato 24 a lunedì 26 maggio, comprensivi di partenza e rientro. Come il viaggio di Paolo VI nel 1964, con lo storico abbraccio tra il papa di Roma, Giovanni Battista Montini, oggi servo di Dio e fra pochi mesi beato, e Aristokles Spyrou Atenagora, il patriarca di Costantinopoli, la “seconda Roma”.
Le difficili realtà oggi in Terra SantaLa Custodia di Terra santa, provincia francescana dell’ordine dei Frati minori, custodisce da oltre 800 anni i Luoghi santi in Medio oriente per mandato della Chiesa universale. La sua attività si estende a tutte le regioni del bacino sud-orientale del Mediterraneo, tra cui la Siria. Qui, insieme a pochi altri esponenti della Chiesa latina, i Frati minori sono impegnati a sostenere i bisogni della popolazione non solo cristiana. La Custodia è presente in diverse città siriane: Damasco, Aleppo, Lattakiah, Oronte. I dispensari medici dei conventi francescani, secondo la tradizione della Custodia, diventano luogo di rifugio e accoglienza per tutti, senza alcuna differenza fra etnie di alawiti, sunniti, cristiani, ribelli o governativi.
Persona, anima e donoIl lungo e faticoso cammino dell’umanità alla ricerca di valori capaci di dare regole e un senso al vivere comune nell’età contemporanea ha raggiunto, almeno nel mondo occidentale, un approdo di capitale rilevanza: la centralità dell’individuo o della persona. Grazie a tale acquisizione è diventato urgente il tema dei diritti che appartengono alla persona-individuo in quanto tale. Gran parte del dibattito filosofico e sociologico oggi gravita attorno a tale questione: che diritti ha l’uomo? Una questione di straordinaria importanza, perché, come risulta evidente, dalla risposta che verrà data discenderanno una serie di implicazioni, con riflessi significativi sulla vita dei singoli e delle comunità.
L'Europa che serve all'ItaliaRomano Prodi, parlando con «Avvenire», davanti alla tragedia degli affondamenti dei barconi carichi di uomini, donne, bambini destinati a morire nel Mediterraneo mentre si illudevano di sbarcare nel nostro Sud e di potere poi trovare come rifugiati una vita nuova e vera nel resto d’Europa, ha detto una frase che merita di essere citata, alla vigilia del voto per il Parlamento europeo: «In un’Europa della solidarietà, quale noi vogliamo, un problema del Nord o del Sud deve diventare un problema per tutta l’Europa. La gente non emigra per sfizio, ma per disperazione. Non per nulla una nuova ondata di immigrati arriva da Paesi come la Siria, dove non c’è da mangiare. Lì ci vuole davvero una politica europea: accordi con i Paesi africani per aiutare un’immigrazione guidata, selettiva, ordinata e per fare una vera lotta ai trafficanti di uomini. Vorrei però anche dire che se fossimo fuori dall’Europa i profughi a Lampedusa arriverebbero lo stesso».
L'esempio ci arriva da GesùSe dal Salone del libro di Torino, che ha avuto come ospite d’onore la Santa Sede, uscisse la consapevolezza che è giunto il momento di sdoganare la contrapposizione laici e credenti, sarebbe un bel successo. Se si pendesse atto che siamo tutti “laici” nel significato etimologico della parola greca, “uno del popolo”, e che Cristo stesso lo era, tante barriere che hanno reso difficile il dialogo fra “chi crede e chi non crede” cadrebbero. E inizierebbe una stagione nuova d’incontri, fra persone con diversi percorsi e collocazioni storiche che pensano e s’interrogano insieme su problemi comuni, alla quale la presenza del Vaticano al Lingotto ha dato un apporto importante.
Scuola: a Roma la grande festaRespiro ecumenico della Chiesa, con l’imminente pellegrinaggio di papa Francesco in Terra Santa (24-26 maggio), e respiro universale, perché lo Spirito Santo «soffia dove vuole» e non si dovrebbe negare il Battesimo neanche ai marziani se venissero e lo chiedessero, come san Pietro battezzò i “circoncisi”; invito ai nuovi sacerdoti ordinati in San Pietro a non “bastonare” i peccatori in confessione, ma ad allargare i confini della misericordia, e ai futuri preti americani che frequentano le prestigiose università e accademie ecclesiastiche romane di non essere, rientrando nelle diocesi, “dottori”, accademici laureati, ma pastori e confessori. Per Papa Francesco bisogna aprire le porte. Tutti devono essere «ostiari», ha detto con termine latino. Nella Chiesa non ci sono quelli che chiudono le porte, ma gli «ostiari», quelli che le aprono.
Ma l'Europa sparirebbe senza l'euroE’ ampiamente risaputo, per dirla con le parole di un esperto come il Principe di Bismarck, che «non si mente mai così tanto prima delle elezioni, durante una guerra e dopo la caccia».
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