aprile 2014

Due papi, due santi per il mondo

Due nuovi santi per la Chiesa cattolica. Due nuovi santi per i credenti. Due nuovi santi per i cristiani. Due nuovi santi per il mondo. Ma c’era bisogno? Sì, c’era bisogno, perché i due nuovi santi, iscritti ora negli annali, invocati nelle litanie, celebrati nelle feste, sono Angelo Giuseppe Roncalli e Karol Jozef Wojtyla, due papi a cavallo del secondo e del terzo Millennio dell’era cristiana, lo scorcio del Novecento, il travagliato “secolo breve”, e gli inizi del Duemila, pronosticato felice. Più propriamente sono Giovanni XXIII, il bergamasco di famiglia contadina, e Giovanni Paolo II, l’operaio polacco.

Angelo e Karol sugli altari

Lunedì 8 ottobre 1962 mancano tre giorni all’apertura del Concilio. L’anticamera è affollata di cardinali e vescovi in attesa di incontrare papa Giovanni. Passa il segretario di Stato cardinale Amleto Cicognani. Passa il cardinale Antonio Caggiano, arcive­scovo di Buenos Aires. Passa l’arcivescovo Gi­no Paro, presidente della Pontificia accademia ecclesiastica. Passa l’arcivescovo Egidio Va­gnozzi delegato apostolico negli Stati Uniti. Poi è la volta, annota Roncalli sul diario, di una «importante e cara udienza al cardinale Stefan Wyszynski, arcivesco­vo di Varsavia. Prima solo e poi con i vescovi polacchi, nobi­le stuolo di prelati distinti che circon­dai di ogni più cortese cordialità».

Il più giovane è Karol Wojtyla. Fu il loro primo e unico incontro: il polacco ha 42 anni; il bergamasco di anni ne ha quasi 81. Nove mesi dopo, il 3 giugno 1963, Papa Giovanni muore. Sedici anni e 8 giorni dopo, il 16 ottobre 1978, il polacco sale sul Soglio di Pietro, e succede a Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo I. Giovanni Paolo II il 3 settembre 2000 proclama beato il predecessore, dopo averne visitato la casa natale a Sotto il Monte (Bergamo) nel 1981, come il giovane don Angelo aveva visitato Cracovia nel 1912. Benedetto XVI il 1° maggio 2011 proclama beato Giovanni Paolo II.

La Polonia che scoprii con Wojtyla

Conobbi il futuro papa Giovanni Paolo II nel 1972. Due anni prima ero venuto in Polonia come inviato di «Famiglia Cristiana» per intervistare Frantisek Gajowniczek, il padre di famiglia condannato a morire di fame in un bunker di Auschwitz e scampato in extremis grazie a padre Massimiliano Kolbe (ora santo) che si sostituì a lui salvandogli la vita.

Non solo "Papa buono", ma affascinato dall'arte

Giovanni XXIII è per tutti il «Papa buono», per chi lo conosceva bene è sempre stato un Papa santo, amante della cultura e dell’arte. Ora il suo pronipote, Marco Roncalli (suo nonno, Giuseppe, era il più giovane dei fratelli del Papa), storico della Chiesa e uno dei massimi biografi del Pontefice, rilegge la vita del Papa nel libro «Papa Giovanni. Il Santo» (San Paolo, 2014), nel quale svela «non solo la sua esperienza di santità, ma anche il valore universale con cui l’ha declinata». Lo abbiamo intervistato.

Un mondo di schiavi

Stop alla tratta degli esseri umani, la nuova forma di schiavitù di cui sono vittime ogni anno più di due milioni e mezzo di persone. Lo gridano, con papa Francesco, i leader delle grandi confessioni religiose. Il Papa, dopo aver denunciato più volte il turpe fenomeno, ha ispirato azioni specifiche e una Conferenza internazionale in Vaticano, alla quale ha preso parte egli stesso. «Un delitto contro l’umanità, dell’umanità contemporanea, una piaga nella carne di Cristo», ha detto a conclusione dei lavori. «È un abominio commerciare in donne, bambini, uomini. Ferite sulla “carne di Cristo”».

Più soli senza Gabriel Garcia Marquez

Il mondo adesso è più solo, anche se la luce dei suoi capolavori continuerà a far vibrare i sogni che ha saputo accendere con le sue atmosfere surreali, con personaggi nei quali ciascuno di noi ha trovato un pezzo di sè. Gabriel García Marquez se n’è andato a ottantasette anni nella sua casa di Città del Messico, dopo una lunga malattia, salutato da migliaia e migliaia di persone accorse ai suoi funerali, ai quali erano presenti i capi di Stato di Messico e Colombia, Enrique Pena Nieto e Juan Manuel Santos.

Il trionfo di Pasqua col mondo

Dalla Quaresima, che col Messaggio di papa Francesco ha rivelato Dio all’uomo non «attraverso la ricchezza, ma attraverso la povertà di Cristo», povertà che non è «miseria, né pietismo filantropico, né elemosina, ma amore», amore di Dio per l’uomo, i credenti sono pervenuti alla luce, al trionfo e agli osanna delle Palme, alla gloria della Resurrezione, passando per gli eventi dolorosi dell’arresto di Gesù nell’orto degli ulivi, il tradimento di Giuda, le negazioni di Pietro, il processo-farsa da Erode e Pilato, la salita al Calvario e la crocifissione. 

Fecondazione: un atto d'amore fuori dal diritto

I fatti sono fatti e non resta che registrarli. La stampa ultimamente ne ha riferiti alcuni con grande rilievo. La Cassazione ha dichiarato legittima la fecondazione eterologa; il giudice di Milano ha ratificato all’anagrafe un bimbo concepito e nato all’estero con la tecnica dell’utero in affitto; una signora a Torino è morta dopo l’assunzione della pillola del giorno dopo; mentre a Roma una donna aspetta due gemelli non suoi per uno scambio di embrioni; il tribunale di Grosseto ha imposto al Comune di registrare il matrimonio di due persone omosessuali, celebrato all’estero. Notizie che hanno subito generato consensi, dissensi, polemiche, perchè è inevitabile che ai fatti segua la loro valutazione. Anche noi ci chiediamo che giudizio dare, perché per alcuni sono conquiste di civiltà, per altri sono sciagure.

Il silenzio della politica sugli interessi economici

«Del Trattato transatlantico per il commercio e gli investimenti (Ttip), in fase di negoziazione tra Europa e Stati Uniti, circolano poche informazioni; se ne parla giusto sul sito della Commissione europea o nei circuiti governativi americani. Servirebbe invece maggior chiarezza, poiché l'intesa si ripercuote su parecchi aspetti del nostro modello sociale (sanità, ambiente, lavoro, ecc...) e sulle garanzie che ne sono alla base». A dirlo è Alessandra Algostino, docente di Diritti umani e globalizzazione all'Università di Torino, che abbiamo interpellato per avere qualche ragguaglio su questa trattativa commerciale che da tempo coinvolge le due sponde dell'Atlantico.

"L'amore più grande" nel logo dell'Ostensione

L’Ostensione 2015 sarà all’insegna dei giovani, aveva detto l’arcivescovo di Torino e custode della Sindone, mons. Cesare Nosiglia. È così è stato. Prima il lancio del motto «L’amore più grande» affidato a un tweet, con la possibilità di rilanciarlo dal sito @sindone2015. Poi l’annuncio che l’esposizione del Telo sarebbe stata più lunga delle precedenti: da domenica 19 aprile a mercoledì 24 giugno, festa di san Giovanni Battista, patrono della città, e onomastico di don Bosco, 67 giorni in tutto, comprese anche le vacanze scolastiche per agevolare gli studenti e le loro famiglie («Ma li aspettiamo anche nei week end e nei ponti che ci saranno in primavera…»). E adesso il logo: realizzato dall’agenzia pubblicitaria Armando Testa sì, ma sulle idee creative degli allievi dell’Accademia Albertina di Belle arti di Torino e di un gruppo di giovani che partecipano al cammino del Sinodo diocesano.



SIR | Avvenire.it | FISC

PRELUM Srl - P.I. 08056990016