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marzo 2014Dalle primarie in poi divisi, ma uniti su RenziDavide Gariglio, 47 anni, ex presidente del Consiglio regionale, dal 16 febbraio scorso è alla guida del Pd piemontese. Alle primarie, dove si era presentato come esponente dei renziani, ha infatti prevalso con una certa nettezza su Gianna Pentenero (sinistra interna-Cuperlo) e Daniele Viotti (area Civati). Primo appuntamento del neo segretario, che ha sostituito Gianfranco Morgando, le regionali del 25 maggio. A un mese dalle primarie che lo hanno incoronato, lo abbiamo intervistato per capire come si sta muovendo e dove sta andando il Partito democratico.
Il Papa in ginocchio: convertitevi«Il potere, il denaro che voi avete adesso da tanti affari sporchi, da tanti crimini mafiosi è denaro insanguinato, è potere insanguinato e non potrete portarlo all'altra vita». Parole dure quelle di papa Francesco contro la mafia durante la Veglia di preghiera nella Chiesa dedicata a Gregorio VII, il pontefice della riforma che ne porta il nome («gregoriana») e che fece inginocchiare l’imperatore Enrico IV a Canossa per concedergli il perdono.
L'ideologia del "genere" che capovolge la natura«È essenziale che i cittadini dell’Unione europea partecipino con il voto al processo democratico. Più elevata sarà l’affluenza, più forte sarà la nuova legislatura», l’ottava, 2014-2019. Dal 22 al 25 maggio i cittadini dei 28 Paesi dell’Unione europea, oltre 506 milioni di abitanti, eleggeranno i 736 componenti dell’Europarlamento: dai 5 seggi di Malta ai 72 di Francia, Italia, Gran Bretagna e ai 99 della Germania.
Infanzia magica sul Po«L’esordio letterario di un novantatreenne». Così recita la fascetta di «Lungo l’argine del tempo» (Skira, pp. 148, 15 euro) di Giuseppe Sgarbi, che ha per sottotitolo «Memorie di un farmacista». E’ un libro autobiografico di sorprendente freschezza narrativa, la vita vissuta da un uomo che non ha mai soffocato il bambino che era in lui, non ha mai tradito le radici dei luoghi in cui è nato, né i valori in cui ha creduto, l’onore e l’umiltà sopra tutti.
Europa, nostra sicurezzaAnche dopo la presentazione delle misure economiche del nuovo esecutivo e il suo esordio presso i principali partner all’interno dell’Eurozona, appare difficile valutare la sostenibilità finanziaria e l’accettabilità in sede europea del programma di Matteo Renzi in modo disgiunto dalle riforme istituzionali e dal ruolo della figura stessa del presidente del Consiglio e di ciò che questi politicamente rappresenta.
Un dinamismo e i suoi contiIl passaggio è brusco: dall’esperienza meditata e gradualmente costruttiva del governo Letta, maturata nella consapevolezza dei numerosi vincoli nazionali e internazionali, soprattutto a livello europeo, si è passati ad un movimentismo impegnato ma non privo di rischi dell’attuale presidente del Consiglio (quarto nel giro di 28 mesi).
Un Papa e il "suo" giornaleUn libro che racconta la storia di un quotidiano cattolico, immersa qua e là drammaticamente nella storia non solo di un Paese, l’Italia, ma della stessa Chiesa in un momento di forti cambiamenti sociali e religiosi, sotto la spinta di una secolarizzazione di stampo liberal e/o marxisteggiante che mirava a indebolire giorno per giorno i valori fondamentali del cristianesimo. Questo, in estrema sintesi, può essere il giudizio conclusivo sul volume «Paolo VI e “Avvenire”», scritto da Eliana Versace, docente di Storia della Chiesa contemporanea presso l’Università Lumsa di Roma, e pubblicato dall’editrice Studium (pp. 184, 16,50 euro).
Edith Bruck, clandestina del mondoDelle atrocità subite nei lager nazisti Edith Bruck, nata in un villaggio ungherese ai confini con l’Ucraina, ricorda sempre due cose che le sono rimaste stampate nella mente come scintille nel buio: la violenza di un aguzzino che la separa dalla madre per salvarla dalla schiera destinata subito alle camere a gas e il dono di un boccone avanzato da un altro guardiano infernale. Dopo tanti anni quel germoglio di umanità spunta in tutti i suoi libri, che volle scrivere in una lingua non sua, non solo perché nel suo Paese la censura non le avrebbe permesso di farlo, ma anche per rivendicare il suo distacco dalla parola “patria” e dai nazionalismi distorti che hanno permesso la tragedia della deportazione.
Maritain continua a parlarciIl vaticanista del «Corriere della Sera», Luigi Accattoli, nel ricordare il primo anno di pontificato di papa Francesco il 12 marzo scrive un articolo dal titolo «Il Papa e la Chiesa povera che si allontana dall’Occidente», quasi che il cristianesimo sia un prodotto della cultura occidentale.
L'anno di FrancescoMercoledì 12 marzo, per la prima volta da un anno a questa parte, cioè da quando l’arcivescovo di Buenos Aires Mario Jorge Bergoglio è stato chiamato «dai confini del mondo» a vescovo di Roma e perciò Papa della Chiesa universale, dandosi un nome mai usato prima, Francesco, piazza San Pietro è rimasta vuota.
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