dicembre 2013

Benvenuto Bambino

E’ l’uomo dell’anno, la persona dell’anno. E’ papa Francesco. Lo ha proclamato la prestigiosa rivista americana «Time», che elegge il personaggio più rappresentativo, un leader, una guida, un capo spirituale, secondo il giudizio dei suoi lettori. Papa Francesco è tutto questo insieme. Per lui la copertina dell’autorevole settimanale, una cornice rossa su fondo oro, realizzato dall'artista americano Jason Seiler in 70 ore di lavoro sul computer. La copertina traduce in immagine la motivazione del riconoscimento di «Time», secondo cui il «settantenne superstar» Bergoglio «fa un uso da maestro degli strumenti del 21° secolo per porre in atto il suo mandato del primo secolo dopo Cristo».

Una politica sempre più lontana dal bene comune

Quando il presidente Napolitano ha detto, rivolgendosi agli ospiti istituzionali riuniti lunedì scorso al Quirinale per gli auguri di Natale e buon anno, che l’Italia corre «il rischio di tensioni e scosse sociali», ha sintetizzato perfettamente lo stato psicologico, politico, etico ed economico del nostro Paese.

Cristo ci ha insegnato a cosa serve il soffrire

Il 4 dicembre su «la Repubblica» il giornalista Corrado Augias ha risposto ad un lettore che gli scriveva scandalizzato per la frase che papa Francesco aveva rivolto a un gruppo di bimbi polacchi afflitti da malattie gravi. «Voi fate tanto bene alla Chiesa con la vostre sofferenze, sofferenze inspiegabili. Ma Dio conosce le cose e anche le vostre preghiere». Una frase ritenuta dal lettore agghiacciante, anche se detta in «buona fede». Avrebbe dovuto invece esortarli, suggeriva il lettore, a confidare nella medicina che guarisce i mali, e aggiungeva, venenum in cauda, «anche se questo significherà che non potranno più fare il bene della Chiesa con le loro sofferenze».

Don Tonino Bello continua a vivere

Sono passati vent'anni dalla scomparsa di don Tonino Bello, ma il suo ricordo è sempre più vivo in noi. Tra chi ha avuto il piacere di conoscerlo da vicino e condividere con lui esperienze di vita c'è Mimmo Cives, il medico che lo aveva curato negli ultimi anni e che era diventato intimo amico di famiglia. L'abbiamo incontrato e intervistato in occasione di una conferenza a Piossasco, in Piemonte, sulla cooperazione internazionale.

Natale di speranza nonostante tutto

Gesù è venuto per abbattere i muri e per dirci che solo nell’incontro solidale si crea un mondo di pace e di giustizia per tutti. Quello che stiamo per celebrare è un Natale diverso dagli altri, è un Natale difficile, ma pur sempre un Natale ricco di speranza, perchè il Figlio di Dio è con noi e la sua venuta non è scontata, ma sempre nuova. «Non temere, io vengo in aiuto» (Is 41,13).

Un gran ritorno per don Bosco

Dopo aver fatto il giro del mondo nei 130 paesi dei cinque continenti in cui sono presenti i Salesiani, l'urna con le reliquie di don Bosco torna in Piemonte, la terra che gli ha dato i natali. Il tour mondiale «Don Bosco è qui», voluto nel 2009 dal superiore generale dei salesiani, don Pascaul Chavez, come fase di preparazione al bicentenario della nascita del «santo dei giovani» (che sarà celebrato nel 2015) torna dunque nei luoghi dove tutto è cominciato.

Un dono di fratel Arturo

Esce alla vigilia di un compleanno “incredibile”, 101 anni, non solo per l’enormità anagrafica ma soprattutto per le straordinarie condizioni fisiche e psichiche di fratel Arturo Paoli. Si direbbe, a guardarlo, che faticare e soffrire nella vita porti frutti di gioia, si direbbe che le beatitudini evangeliche possano corrispondere a storie di vita vissute.

Maritain e il Vaticano

Nel mese di dicembre, per il quarantesimo della morte di Jacques Maritain (1882-1973), il filosofo cristiano più conosciuto nel mondo, le cui opere sono tradotte non solo in tutte le lingue europee, compreso il croato e il norvegese, ma anche in cinese, arabo, giapponese, due Università si sono impegnate in convegni di studio per ricordare l’attualità del suo messaggio nei diversi campi del sapere, dalla teologia alla filosofia, dall’arte al diritto, dalla politica alla pedagogia.

Così Ruffini pagò la libertà e il diritto

In un tempo lontano ma ricco di idee e motivazioni morali e politiche, visse un grande maestro di diritto e di libertà come Francesco Ruffini. Nato a Lessolo Canavese il 10 aprile 1863 e morto a Torino il 29 marzo 1934 è stato, nella fase travagliata dell’Italia liberale post unitaria, un lungimirante protagonista del rapporto tra istituzioni e promotore di un percorso di modernizzazione culturale, liberale e anti nazionalista e massimalista. Alla figura e opera di Ruffini è stata dedicata una giornata di studi in occasione del 150esimo dalla nascita.

La politica e la violenza

Non poteva esserci, nell’attuale panorama nazionale, una coincidenza di opposti più chiara, più evidente, più drammatica di quella fra la trionfale elezione di Matteo Renzi a segretario del Partito democratico con uno straordinario afflusso alle urne delle primarie (quasi tre milioni di cittadini) e la protesta dei “Forconi” in tutt’Italia, con episodi di pubblica violenza, particolarmente a Torino.



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