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novembre 2013La stabilità e le troppe incertezzeA nostra memoria, non c’é mai stato, nella storia italiana del secondo dopoguerra, un momento di così generale e grave incertezza, sia politica che economica e sociale. Il pessimismo è la nota ricorrente negli editoriali dei quotidiani normalmente e formalmente “indipendenti”.
Governati da contabiliUn recente articolo pubblicato su questo settimanale, a firma di Antonio Abate, portava il titolo: «Per fortuna c’è la mano dell’Europa» e il relativo occhiello specificava: «Le garanzie sulla tenuta del Paese sono, in varie forme, affidate alla guida finanziaria dell’Unione europea». La mia prima reazione è stata: il titolista, come talvolta avviene, avrà travisato il contenuto dell’articolo, facendo, di un passaggio particolare, magari poco significativo, un titolo ad effetto.
L'obiettivo intermedio resta pur sempre utile
Accolgo con piacere la sollecitazione del collega prof. Ciravegna che, muovendo dalla sua nota distinzione tra obiettivi finali e obiettivi intermedi dell’azione di politica economica, pone l’accento sul rapporto, oggetto di ampio dibattito, tra i parametri di stabilità finanziaria concordati in sede europea e il perseguimento del benessere comune, che giustamente dovrebbe essere l’autentico obiettivo “finale” dell’intervento pubblico in economia.
Spie Usa: Londra non si scandalizzaAll’ultimo vertice di Bruxelles, nel coro dell’indignazione per le prevaricazioni dello spionaggio americano, divenute l’argomento principale del raduno, una voce importante non si è fatta sentire: quella della Gran Bretagna. Non perchè il premier David Cameron fosse distratto, ma perchè era fortemente imbarazzato in quanto il suo Paese è stato, con i suoi servizi segreti, il più stretto collaboratore e, si può sospettare, anche l’ispiratore degli Stati Uniti nell’intercettare abusivamente le comunicazioni internazionali.
Lombardini e la FedeDi Siro Lombardini si continuerà a parlare, con ragione, come bravo economista, teorico e applicato: un ampio numero di pubblicazioni, innumerevoli partecipazioni a convegni scientifici, due lauree honoris causa in prestigiose Università internazionali, ne danno evidente testimonianza.
Il Concilio resta vivoFare memoria e profezia del Concilio, celebrarlo, interpretarlo oppure viverlo? Questa è la domanda di fondo attraverso la quale, finita la fase delle celebrazioni e delle ribalta mediatica, il Vaticano II diventa soprattutto stile e testimonianza cristiana nella dimensione feriale e nella quotidianità di ogni uomo di fede. Questa affermazione è risuonata con saggia consapevolezza e profondità nei primi mesi di pontificato da papa Francesco, per dire come il Vaticano II sia momento imprescindibile del cristiano nel modo attuale.
Omosessualità? Proibito parlarneIl fatto dell’Istituto Faà di Bruno di Torino ricorda il modo di agire di certi imprenditori del passato che sfruttavano vergognosamente i loro dipendenti, e quando venivano denunciati da qualche fraticello, non si preoccupavano di smentire le accuse, ma chiedevano al loro superiore di imporre il silenzio al religioso. E così avveniva.
L'inutile utilità dell'arteQuando Voltaire scriveva, nella famosa satira «Le Mondain», che il superfluo è très nécessaire, non alludeva, col termine superfluo, ai beni culturali, apparentemente privi di utilità, ma ai beni voluttuari, quelli che vanno al di là delle strette necessità, al lusso, che dà gioia alla vita.
Lager e guerra: le viteAffiorano vecchi fogli sgualciti e ingialliti che ricordano, anche a chi non li ha vissuti, avvenimenti fondamentali della storia, non solo italiana ma, se non mondiale, certamente europea. Sono essenzialmente diari. Il primo, scritto su pezzi di carta trovati per caso con molta fortuna, narra quanto accadde in tutti i giorni ai militari italiani deportati nei lager nazisti nel biennio dall'8 settembre 1943 al 16 settembre 1945. L'autore lo ha consegnato a don Luigi Montinaro, parroco di Muro Leccese, che lo ha pubblicato in poche decine di copie con una dotta prefazione della prof.ssa Marcella Spano, docente all'Università Cattolica di Milano.
La Torre campanaria, nuovo gioiello torineseLa salita è lunga, ma apre a meravigliosi orizzonti. Al termine dei 210 scalini inerpicati su una torre quadrata, ad oltre 40 metri di altezza, si arriva a toccare il cielo con un dito. Da lassù la vista è davvero mozzafiato: in una giornata tersa di sole si abbraccia con lo sguardo tutta Torino, dalle Alpi a Superga. Davanti agli occhi, la Cupola della Cappella del Guarini, uno “scrigno di pietra” pensato per conservare la Sindone e oggi avvolto in una ragnatela di transenne in attesa di vedere la luce dopo il rovinoso incendio del 1997. Sotto, i tesori architettonici del Polo Reale nel cuore della città: dalla nuova Galleria sabauda a Palazzo reale, dal Museo di Antichità all’Armeria e alla Biblioteca reale.
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