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settembre 2013La società ha bisogno di amore«La famiglia non è un affare privato perché l’architettura della famiglia è la parte fondamentale, essenziale e ineliminabile dell’architettura più generale della società». In risposta all’invito di papa Francesco («Coraggio! Avanti su questa strada con la famiglia») e dei vescovi italiani, la 47ª Settimana sociale di Torino su «Famiglia, speranza e futuro per la società italiana» risponde con unanimità di analisi e prospettive e unitarietà di soluzioni e proposte come raramente si riscontra in assemblee così vaste e variegate.
In dialogo con la FedeSu «la Repubblica» dell’11 settembre è stata pubblicata la lettera con la quale papa Bergoglio ha risposto ad Eugenio Scalfari, il quale, in due precedenti articoli di luglio e agosto, sempre dalle colonne di «Repubblica», aveva posto alcune domande al Papa in seguito all’uscita della sua prima enciclica. Dallo scritto di papa Francesco si possono trarre alcune riflessioni riguardo lo stile, il contenuto e il mezzo da lui scelto.
Sul fisco la Ue peserà di piùIl lungo e del tutto comprensibile temporeggiare del governo Letta, in attesa di una ripresa che renda più agevole conciliare politiche espansive e stabilità dei conti, si avvia alla conclusione.
La famiglia da riportare sopra tutto«Restituzione»: è questa la parola chiave della 47ma Settimana sociale dei cattolici italiani che chiedono di restituire alla famiglia la dignità e il ruolo che le spettano. Ne è convinto il presidente del Consiglio, Enrico Letta, che venerdì scorso a Torino davanti alla platea di 1.300 delegati provenienti da tutte le diocesi italiane, si è preso un impegno importante: «Presenteremo la riforma dell’Isee per garantire più equità per chi ha più figli e il Piano nazionale della famiglia. Proseguiremo nella realizzazione del diritto allo studio e stiamo preparando un nuovo Piano casa per i giovani. Le famiglie hanno pagato un prezzo troppo alto alla crisi: è arrivato il momento di rimettere mano al welfare».
Uomo e donna: l'unica garanzia«Coraggio, avanti su questa strada della famiglia». All’incitamento di papa Francesco, pronunciato domenica 15 settembre all’Angelus da Roma, l’assemblea del Teatro Regio di Torino risponde con un applauso scrosciante e convinto per una missione che la 47ª Settimana sociale ha accolto con una passione che sottolinea «il grande impegno della Chiesa italiana con le e per le famiglie».
Ilva, un disastro con colpe segreteSi complica la situazione del gruppo Riva a causa dell’Ilva. Il nuovo provvedimento del gip di Taranto, Patrizia Todisco, ha interessato le aziende controllate e partecipate del gruppo. La Guardia di finanza ha sequestrato 916 milioni di euro, a cui si aggiunge il miliardo e 200 milioni sequestrati nei mesi scorsi.
Il debito pubblico non è un dogma«Il teorema del lampione» (ed. Einaudi) è l'ultimo libro dell'economista Jean-Paul Fitoussi. A pensarci, un titolo un po' strano per un volume che si occupa di temi economico-sociali. Lo stesso autore, intervenuto a Torino al Circolo dei lettori, ci fornisce la spiegazione: un tizio ha perso le chiavi di casa e le cerca sotto ad un lampione, non perchè sia davvero sicuro di averle perse lì, ma perchè quello è l'unico posto ove c'è luce. Quel cono illuminato in mezzo all'oscurità gli dà sicurezza, anche se non è affatto certo che il suo problema sarà risolto.
Parla Francesco: divorziati e politicaPapa Francesco ha istituito una Commissione col compito di studiare in prospettiva pastorale i problemi del divorzio e delle coppie conviventi, al di là (e insieme) al dibattuto quesito se ammettere al sacramento della comunione chi vive fuori del matrimonio religioso. Lo ha comunicato al Clero romano convocato in quella che è la sua cattedrale, la basilica del vescovo di Roma, San Giovanni in Laterano, in un raduno tradizionale che si è trasformato in un riesame e in una messa a punto della missione religiosa nelle 334 parrocchie della diocesi papale.
Dalla Moldavia con amoreLo sguardo spaesato, dolente, impietrito della figura ritratta nella copertina di «Miei cari figli, vi scrivo» (Einaudi, pp. 180, euro 16,00), è sensibilmente simmetrico al contenuto del romanzo epistolare di Lilia Bicec, nata in un piccolo paese della Repubblica moldava da genitori ex deportati in Siberia.
Dal Sud, mezzo secolo faMario, Carmela, Giovanna.... I protagonisti di questa storia sono alcuni fra i molti figli e figlie dei meridionali immigrati a Torino quando l'Italia viveva l'incredibile miracolo economico del secondo dopoguerra. Le loro storie si assomigliano tutte e li vedono, bambini e adolescenti, affrontare il trauma del trasferimento dai paesi e dalle campagne pugliesi o siciliane o calabresi nella città della Fiat in pieno sviluppo, che attirava manodopera dal Veneto e dal Mezzogiorno. Ma anche la città delle case dormitorio, dei quartieri-ghetto, nei loro ricordi la città del freddo e della nebbia.
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