giugno 2013

E ora, la dignità

In pochi giorni, fra mercoledì 19 e lunedì 24 giugno, due sentenze hanno segnato una tappa di ineguagliabile chiarezza e durezza nella storia politico-giudiziaria di Silvio Berlusconi. La prima è stata emessa dalla Corte costituzionale, chiamata dalla difesa del Cavaliere a intervenire sul “legittimo impedimento” negato il 1° marzo del 2010 dal Tribunale di Milano all’allora presidente del Consiglio per un’udienza nel processo Mediaset. Ne parla qui accanto con la consueta lucidità e competenza il giurista Gianfranco Garancini.

Un conflitto sbagliato dall'inizio

La scelta strategica di Silvio Berlusconi di tentare di difendersi dal processo e non nel processo continua a rivelarsi giuridicamente sbagliata, al di là degli esiti più o meno dilatori e, quindi, delle “uscite” dai processi per prescrizione. Anche in questo caso, quello recentissimo della sentenza della Corte costituzionale, che nel caso specifico dell’udienza penale del 1° marzo 2010 nel processo Mediaset ha negato la sussistenza dei motivi per fare valere il legittimo impedimento, il tentativo di dilazionare i tempi del processo si è rivelato infelice.

Meno liquidità, interessi più alti

Immaginiamo un paziente che, soffrendo di una grave e dolorosa malattia, durante la cura sia sottoposto ad un trattamento a base di antidolorifici che, pur attenuando la sofferenza, generano dipendenza e assuefazione. Supponiamo ora che l’équipe medica, rilevando un decorso lievemente positivo della malattia, nonostante la scarsa incisività delle cure finora adottate, annunci la possibilità di una più o meno imminente riduzione delle dosi di palliativo.

Una maturità piena di dubbi

Fino a qualche decennio orsono (più o meno fino agli anni ’80) i licei e gli istituti tecnici italiani eccellevano nel panorama scolastico europeo. La severità degli studi impressa dalla riforma di Giovanni Gentile (1923) fece sentire a lungo la sua influenza nell’istruzione liceale. I corsi tecnici, dal canto loro, rappresentarono uno dei fattori di crescita dell’industria italiana. Il rigore dell’esame di maturità con il quale si completavano gli studi rifletteva la serietà dell’impianto scolastico.

Nosiglia: insieme verso la rinascita

Bisogna avere fiducia e speranza per superare la crisi. Tutti sono chiamati a fare la propria parte. La Chiesa, le istituzioni, gli imprenditori, la società civile. L’importante è non rassegnarsi al declino. E lavorare in rete per favorire lo scambio di idee e di progetti. L’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, nel giorno della solennità di San Giovanni, patrono della città, lunedì 24 giugno, davanti a un Duomo gremito (presenti il sindaco, le autorità civili e militari, e il grande «popolo di Dio»), ha lanciato un appello, ma anche una proposta: promuovere una «grande agorà sociale», una cabina di regia comune, un percorso che sfoci in una assemblea generale che riunisca le voci e le energie della Chiesa e della società.

La sedia vuota parla

La sedia vuota al centro e in prima fila nell’Aula Paolo VI sabato 23 giugno al Concerto per l’Anno della Fede: un evento significativo quanto le parole, i gesti, gli atti di papa Francesco in questi primi cento giorni da quando, chiamato «dai confini del mondo», è Vescovo di Roma e come tale Pontefice della Chiesa universale.

Uomo e medico in prima linea

Le sue giornate sconfinano nelle notti. Le notti nelle giornate. Sempre in prima linea. Con una continuità che ha cancellato il tempo cronologico, sostituito da quello di una donazione totale di se stesso, senza intervalli e senza riposi. Verso quell’umanità nella quale incontra ogni giorno il volto del Cristo sofferente.

Francesco una vita col Vangelo

La trasmissione televisiva «Porta a porta» di giovedì 13 giugno è stata tutta dedicata a papa Francesco. In studio sei persone che avevano il compito di aiutarci a capire le novità di questo nuovo Papa. Si parla di sfida, di rivoluzione, di rinnovamento della Chiesa e della ventata di novità e di speranza che papa Francesco ha portato in questi primi tre mesi del suo pontificato.

Un fare necessario

Scorrendo le diverse misure per il rilancio economico del Paese contenute nel cosiddetto «decreto del fare» è difficile, ad una prima impressione, non pensare ad un insieme di provvedimenti accomunati solo dall’estrema urgenza della situazione e dalla scarsità di risorse mobilitabili.

Scuola niente cambia davvero

Come la ritualità consegnata dalla tradizione impone, anche quest’anno l’inizio degli esami di maturità (mercoledì 19 giugno) si accompagna ai primi bilanci di fine anno scolastico. Non solo bilanci personali degli studenti ( delle famiglie) sull’esito conseguito con uno sguardo sulle prospettive future, ma anche bilanci sullo stato di salute del sistema scolastico.



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