ottobre 2012

Sinodo coraggioso e sette nuovi santi

Una squaw, una figlia degli indiani pellerossa, della tribù degli Irochesi, è santa. La prima di quel popolo. E’ Kateri Tekakwitha, che volle restare vergine e tale morì a soli 24 anni, martire per la fede. E santo è un giovane filippino, catechista, Pedro Calungsod, che morì martire a fianco dei missionari nella sua terra dove annunciava il Vangelo.

Corruzione. Le leggi non bastano

Ha detto Gerardo D’Ambrosio, procuratore aggiunto di Milano ai tempi di Mani pulite, ora senatore, che questa «è la prima volta che un governo tenta di mettere mano seriamente ad uno dei fenomeni più tristi della nostra Repubblica».

Tre domande su Matteo Renzi

L’irruzione di Matteo Renzi nelle primarie del Pd ha sconvolto il panorama politico anche più del probabile abbandono da parte di Berlusconi. In realtà nella coalizione di centro-destra il disordine era già grande, e la domanda che gli osservatori si ponevano, dopo gli scandali del Lazio e della Lombardia, riguardava la sopravvivenza dell’alleanza tra Pdl e Lega.

Accordo Bersani-Vendola un laico ritorno al passato

L’inventore delle primarie, il professor Parisi, vicinissimo a Prodi, ha dichiarato a «la Repubblica», che potrebbe lasciare il Pd. E’ deluso dello scontro interno Bersani-Renzi e delle possibili conseguenze politiche. Un altro intellettuale della sinistra, lo scrittore e sceneggiatore Francesco Piccolo, ha dichiarato al «Corriere della sera» che non andrà a votare perché le primarie spaccano e non costruiscono.

I cattolici a Todi desideri e silenzi

Lo scenario politico e sociale in cui si è svolto a Todi, domenica 21 e lunedì 22 ottobre, il secondo «Forum delle persone e delle associazioni di ispirazione cattolica nel mondo del lavoro» è molto diverso da quello di un anno fa.

"Decrescita felice" o vero sviluppo?

Il 12 ottobre, a Torino, la Piccola Casa della Divina Provvidenza (Cottolengo) ha ospitato un interessante convegno (del quale è già stata data un’ampia sintesi nel numero scorso de «il nostro tempo») dal titolo: «L’avere e l’essere per un’economia al servizio della vita», articolato sui quattro pilastri di un’«economia buona»: «Un’economia non solo finalizzata al profitto»; «il denaro come mezzo e non come fine»; «la sobrietà come motore economico»; «una nuova etica del lavoro».

Da Messori tutte le verità su Lourdes

 

Vittorio Messori ha compiuto il 16 aprile scorso settantuno anni, metà dei quali impiegati a scrivere libri. Dal primo, il famosissimo e tradottissimo «Ipotesi su Gesù», del 1976, a quello in libreria da qualche giorno, intitolato «Bernadette non ci ha ingannati» (edito da Mondatori, pp. 291, 18,50 euro) sono ormai più di venti (ed esattamente venti, con quest’ultimo, sono quelli che ospita la biblioteca casalinga di chi scrive: un record, più di qualsiasi Hemingway o Salgari). E non basta: in più luoghi di quest’ultima opera Messori promette che, a Dio piacendo, ce ne sarà un’altra puntata, sul medesimo argomento: Lourdes.

Degas. I capolavori di una vita

Uno dei protagonisti della genesi dell’arte moderna dalla crisi dell’accademismo ottocentesco, Edgard Degas (1834-1917), che, con Edouard Manet, Claude Monet, Pierre Auguste Renoir, partecipa all’affermarsi degli Impressionisti, ha lontane origini italiane, e la sua formazione culturale è avvenuta in buona parte in Italia.

Sessant'anni sulla strada

 

Sono trascorsi sessant'anni (era il 16 novembre 1952) da quando il «New York Times Magazine» pubblicò un articolo di John C. Holmes intitolato «This is the beat generation», quella generazione che si sentiva “sconfitta” nell'animo, nei sogni e nelle illusioni da un'America irrigidita in un atteggiamento conservatore, materialista e puritana nello stesso tempo, alla quale il movimento beat contrapponeva uno stile di vita provocatoriamente irrazionale, anticonsumistico, libertario.

Italia politica al bivio

E’ possibile che il voto di domenica prossima 28 ottobre in Sicilia dia una prima scossa al sistema politico imperniato sulla fiducia finora accordata al “governo dei tecnici” da parte di tre partiti molto diversi fra loro: il Pdl, il Pd e l’Udc. Vediamo perché. In lizza per la carica di presidente della Regione ci sono due candidati che si definiscono entrambi “moderati”: Musumeci, che rappresenta quel che resta del Popolo delle libertà, e Crocetta, proposto dal Partito democratico in alleanza con l’Udc.



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